In cover, La prima volta al mare, Rimini (1959)

È il 1959 quando, grazie al miracolo economico, gli italiani iniziano a scoprire le vacanze. Le spiagge del Belpaese si affollano di corpi in costume da bagno e famiglie che vedono il mare per la prima volta. Per documentare il fenomeno Arturo Tofanelli, direttore del mensile Successo, decide di affidare a due autori, allora sconosciuti, un servizio sulle vacanze estive che racconti la vita sui litorali della Penisola, da Ventimiglia a Ostia, da Trieste a Rimini fino in Sicilia.

 

A scattare le immagini è Paolo Di Paolo, che nel ‘59 ha 34 anni, fotoreporter per Il Mondo, a scrivere è invece Pier Paolo Pasolini, un promettente autore di 37 anni che ha già pubblicato La meglio gioventù, Ragazzi di vita e Una vita violenta.

Forte dei Marmi (1959)

A questo viaggio la Fondazione Sozzani di Milano dedica, dal 5 maggio al 29 agosto, la mostra La lunga strada di sabbia, con le fotografie di Di Paolo e i testi di Pasolini: 101 immagini, di cui molte inedite, ma anche video e documenti dell’epoca.

Walter Chiari a Fregene, Roma (1959)

Il percorso espositivo mostra un gruppo di ragazzi al Lido di Coroglio, nel golfo di Pozzuoli (NA), che ricordano I vitelloni di Federico Fellini, o alcune giovani donne sulla battigia a Forte dei Marmi (LU). Le immagini sulla spiaggia di Rimini immortalano persone completamente vestite che ammirano per la prima volta il mare, mentre l’attore Walter Chiari è a Fregene, sul litorale romano, intento a sedurre con lo sguardo alcune ammiratrici.

Pier Paolo Pasolini sulla spiaggia del Cinquale, Versilia (1959)

Lo stesso Pasolini viene fotografato sulla spiaggia del Cinquale, in Versilia. «Lui cercava un mondo perduto, di fantasmi letterari, un’Italia che non c’era più. Mentre io cercavo un’Italia che guardava al futuro», ricorda Paolo Di Paolo. «Durante un viaggio in vagone letto da Roma a Milano, mentre rimuginavo sui titoli possibili per un reportage sulle vacanze degli italiani, ebbi l’idea. Di fronte alla mia cabina, nel corridoio della vettura, campeggiava una locandina pubblicitaria delle Ferrovie, in cui il profilo dello Stivale era disegnato dalle linee ferroviarie più importanti. Una, in particolare, ne evidenziava le coste, una specie di superstrada immaginaria che partiva da Ventimiglia e terminava in Istria. Un invito a sognare».

Articolo tratto da La Freccia