In cover Murales di Camilla Falsini-La Vita e la Morte

Fino al 25 ottobre, i 10 documentari che raccontano GRAArt, il progetto di arte contemporanea urbana con il quale Anas ha deciso di riqualificare e valorizzare il Grande Raccordo Anulare di Roma, verranno proiettati in Cina presso l’Accademia di Belle Arti di Chongqing, nell’ambito delle celebrazioni della XX Settimana della Lingua Italiana “L’italiano tra parola e immagine: graffiti, illustrazioni, fumetti”.

 

L’iniziativa, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, è curata da David “Diavù” Vecchiato, esponente di spicco dell’Urban art in Italia e fondatore di MURo, il Museo di Urban Art di Roma, e vanta il coinvolgimento di 10 urban artist provenienti da varie parti del mondo (Uruguay, Venezuela, Francia, Spagna, Italia) che hanno realizzato altrettanti murales.

 

I 10 documentari, introdotti da una video-lezione di Vecchiato, saranno proiettati nell’auditorium dell’Accademia di Belle Arti di Chongqing e nei vari maxischermi esterni. Verranno inoltre trasmessi sugli account ufficiali We-Chat, Facebook e Twitter del Consolato Generale d’Italia a Chongqing. Alla fine del ciclo, gli studenti realizzeranno un murale su una bozza preparata dallo stesso artista.

Colectivo Licuado-I Guardiani di Ottavia

GRAArt sottolinea la ricchezza artistica della Capitale e valorizza le storie di cui si è resa protagonista nei secoli, con l’intento di ricucire uno strappo culturale che c’è tra il centro storico monumentale e le periferie della città.

 

Rampe, sottopassi e pareti sono dipinti a Torrino Mezzocammino (via Luigi Guglielmi), Gregna di Sant’Andrea (via Lucio Mariani), Romanina (via Pietro Rosano), Tor Vergata (via della Sorbona), Prenestina (via Collatina), La Rustica (via Damone), Ottavia (via Casorezzo), Trionfale (via Casal del Marmo), Boccea (via di Boccea) e Aurelia (via Aurelia).

 

I murales raccontano le storie e i miti legati alla Città Eterna e ogni opera è corredata da un riquadro con un QR code che permette al visitatore di accedere al sito www.graart.it e di leggere la storia che ha ispirato il murales e la biografia dell'artista che lo ha realizzato.