In cover, Capitolo 2020 - La pandemia: la resilienza e la ripartenza. Foto Mattia Paladini, Confine Italia-Svizzera (2020)
Cinquanta fotografi italiani compongono, attraverso un centinaio di opere, un affresco storico, sociale, economico e ambientale della società dal 1989, anno della caduta del muro di Berlino, fino all’arrivo della pandemia nel 2020. Il progetto The Families of Man, al Museo archeologico regionale (Mar) di Aosta dal 29 maggio, prende spunto dall’ambiziosa rassegna ideata dal fotografo Edward Steichen ed esposta al MoMA di New York nel 1955.
Capitolo 1989-2000 - La fine della modernità: la globalizzazione e il ripensamento dell’identità. Foto di Luca Campigotto, Hong Kong (2016)
Presentata in piena Guerra fredda, fece il punto su un’epoca di cambiamento con l’obiettivo di celebrare la dignità umana. E, negli otto anni successivi, girò i principali musei del mondo fino a diventare Patrimonio dell’Unesco nel 2003.
L’esposizione del Mar, ideata dalla casa editrice Electa e curata da Elio Grazioli e Walter Guadagnini, riformula quella newyorchese in una chiave sociale in cui l’uomo è costantemente posto in relazione con l’evoluzione della società.
Foto di Paola Di Bello, Un ritratto dell’Aquila (2013)
«La mostra al MoMA cadeva in un periodo particolare del secolo scorso, in un mondo diviso in blocchi che cercava una forma di convivenza pacifica, in piena affermazione dell’American way of life», spiegano i curatori. «La nostra rassegna, invece, arriva durante la seconda grave crisi del nuovo millennio e in un momento in cui si cerca un diverso equilibrio a livello globale. Inoltre, la fotografia di reportage ha lasciato il posto a quella più riflessiva, che s’interroga anche sul suo stesso linguaggio, con riferimenti specifici a eventi e situazioni che hanno modellato la società odierna».
Capitolo 2020 - La pandemia: la resilienza e la ripartenza. Foto di Lorenzo Vitturi, Manta, Cochinilla Dyed Yarn, Polypropylene Sack, Body in Paracas (2019)
Maestri come Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Letizia Battaglia, Luca Campigotto, Giacomo Costa, Paola Di Bello, Francesco Jodice, Mattia Paladini, Ferdinando Scianna, Oliviero Toscani e Lorenzo Vitturi alternano immagini di cronaca a scatti di ricerca, trasmettendo allo spettatore sia il clima dei diversi periodi storici sia l’evoluzione del linguaggio fotografico.
La narrazione si muove lungo due assi portanti: cronologico (1989-2000, 2001-2019, 2020) e tematico (la fine della modernità, il mondo connesso, la pandemia). Mentre la scelta di presentare solo autori italiani vuole evidenziare la capacità interpretativa della nostra fotografia, in continuo dialogo tra identità e globalizzazione.
Articolo tratto da La Freccia
A Bergamo la prima retrospettiva della scultrice
24 maggio 2021