Una passione di famiglia quella dei Malfer. Siamo ad Aldeno, un piccolo centro nel cuore del Trentino, dove negli anni sessanta è Paolo Malfer a studiare da autodidatta per raggiungere le conoscenze necessarie a sviluppare il progetto che aveva in testa e soprattutto nel cuore: produrre bollicine nel miglior modo possibile. Dopo alcuni tentativi riuscì nel suo intento, all’epoca quasi sperimentale, e a Natale del 1963 a casa Malfer stapparono la prima bottiglia di metodo classico della famiglia. Successivamente Paolo Malfer compì studi molto seri all’istituto Agrario di San Michele all’Adige e nel 1982 nacque la cantina.

Ad oggi il percorso è stato intenso e con la medesima passione Giacomo e Stefano, affiancano il padre Paolo nella gestione dell’azienda vinicola Revì, il cui nome deriva dal toponimo della zona che, secondo la leggenda, era votata alla coltivazione di una vite dalla quale si otteneva un vino superiore, regale: il “Re vin”, Revì.

 

Giacomo Malfer, trentun anni, descrive l’ultimo nato in cantina: Blasé. Dopo ben 42 mesi di permanenza sui lieviti, questo dosaggio zero, compie ulteriori 24 mesi di affinamento in cantina dopo la sboccatura.

“È stato Paolo, mio papà, ad intuire già nei primi anni di attività la potenzialità della tipologia “Natur”, precisamente nel 1983 come testimonia un suo taccuino di cantina che conserviamo gelosamente. Blasé è capace di unire passione e caratteristiche del territorio. Un punto in comune tra montagne e vino, con la sua freschezza e sapidità che consente di trovare la struttura dello Chardonnay e del Pinot Nero delle nostre valli”. 

Il nuovo Blasé rappresenta pienamente lo stile della famiglia Malfer che si contraddistingue per freschezza, pulizia, eleganza e bevibilità, pienamente rappresentativi del territorio.

Un dosaggio zero, cuvée di 75% Chardonnay e 25% Pinot Nero, una selezione particolare che evolve in maniera continua nel tempo, non solo nell’affinamento classico sui lieviti, dopo la presa di spuma, ma anche nell’affinamento post sboccatura.

Una lavorazione essenziale solo in acciaio, senza passaggi in botti di legno, dove la complessità deriva dai due anni che passa in cantina dopo la sboccatura, dove evolvono profumi terziari, note speziate e tostate e il vino vive, assume il proprio carattere e completa la propria complessa declinazione.

“Il nome che abbiamo scelto “Blasè” - spiega Malfer - significa “indifferente”, perfetto per un vino indifferente, appunto, allo scorrere del tempo”.

 

Oggi Revì punta sullo sviluppo sia della parte di cantina, sia della parte di vigneto con nuovi terreni di Pinot Nero a 650 metri. Anche nella gamma dei vini sono in arrivo delle novità. “Il nostro obiettivo è continuare a migliorarci - conclude Giacomo Malfer - grazie ad un continuo confronto sempre aperto e costruttivo”.

 

Per saperne di più: www.revispumanti.com

Ascolta l'intervista a Giacomo Malfer