Ostinatamente ottimisti, o quanto meno positivi. Ancora meglio, pro-positivi. Per questo, nonostante i giorni bui che stiamo vivendo, e che richiedono attenzione, serietà e rispetto delle regole, abbiamo scelto come cover della Freccia di novembre un’immagine dalla forte valenza simbolica, e beneaugurale. L’abbraccio tra il poeta trovatore Sordello da Goito e Virgilio nel VI canto del Purgatorio, sotto gli occhi di Dante.

 

Per strillo principale il titolo di una tra le opere più famose del “ghibellin fuggiasco”. E un endecasillabo che però non è suo, ma nostro. L’auspicio è chiaro. Anno nuovo, vita nuova. Chiudere in fretta il 2020 e viaggiare verso un 2021 diverso, migliore, con la speranza di tornare di nuovo ad abbracciarci. E, se oggi ci è precluso persino l’esilio in una terra libera dal Covid-19, augurarsi e fare tutto quel che è nelle nostre capacità perché le celebrazioni per i sette secoli dalla morte di Dante coincidano con la liberazione dalla pandemia. Per una vita rinnovata e ricca di abbracci.

 

Nel VI canto del Purgatorio l’Alighieri si lancia anche in una dura invettiva contro la «serva Italia, di dolore ostello». È un grido poetico frutto di amore e passione civile per una nazione, attraversata allora da divisioni e lotte fratricide, che politicamente unita lo diventerà soltanto sei secoli più tardi. E che oggi – sebbene ancora sopravvivano fazioni e rivalità – si sta dimostrando forte e solidale, nelle difficoltà e nei lutti di questi mesi. Ma che può, deve e saprà fare ancora meglio. L’abbraccio tra quei due grandi lombardi è un simbolo di fratellanza, in un luogo di dolore ma anche di speranza. Un messaggio, per tutti noi. Questa rivista l’abbiamo modificata in corsa tante volte: il racconto di quello che desideravamo viveste lo abbiamo sostituito o rivisto alla luce di quello che non avverrà.

Tutto appare incerto, precario. Però resta e resterà immutato l’incanto delle nostre contrade, quelle conosciute e raccontate da Dante, quelle della Sicilia vissuta a piedi da una camminatrice e narratrice instancabile come Valentina Lo Surdo, o percorse in bici da un manipolo di appassionati biker da Venezia a Roma dopo un viaggio con un Intercity già attrezzato per il trasporto delle biciclette. Resta e resterà immutata la passione per la musica, l’arte, il buon cibo e il buon vino, per il teatro e l’archeologia, per le foto che catturano attimi irripetibili e restituiscono emozioni.

 

Tutto questo il Covid-19 non può sottrarcelo e ovunque voi siate potete continuare a viaggiare con noi. E far sì che tutto, alla fine, vada davvero bene, come ci raccontavamo gli uni agli altri la primavera scorsa. Noi, con il Gruppo FS Italiane, impegnato a far ripartire il Paese grazie anche a una mole di investimenti in infrastrutture che non conosce precedenti. Voi, con La Freccia, che vi è compagna fedele. In viaggio verso il 2021, desiderosi di «riveder le stelle».

 

Articolo tratto da La Freccia