Foto apertura: Auschwitz (2012) ©Simon Daval/Maxppp/LaPresse
L’utilizzo che fu fatto dei treni durante l’Olocausto resta una delle pagine più brutte della secolare storia ferroviaria. «Se i campi di sterminio e le fosse comuni erano il volto più o meno nascosto della Shoah – racconta la scrittrice Elena Loewenthal su La Stampa il 17 novembre 2012 – l’Europa di quegli anni vide con i propri occhi milioni di persone passare lungo i binari di una strada ferrata che la attraversava in lungo e in largo, perché era fatta per comunicare. Non per portare al macello».
Per quanto l’immagine dei treni in Italia si sia presto associata a esperienze completamente diverse nei decenni successivi, come ai viaggi della speranza negli anni ’50 e ’60 o all’Alta Velocità nei Duemila, quella brutta pagina resta intatta. Ed è giusto che sia così: è fondamentale per ricordare fino a che punto si sia potuta spingere la follia umana ed è un monito per le attuali e prossime generazioni affinché nulla di quella storia possa ripetersi ancora. Ricordare è un impegno civile, come ci rammenta ogni anno il Giorno della Memoria, celebrato il 27 gennaio.
Auschwitz (2012) ©Simon Daval/Maxppp/LaPresse
Il Treno della Memoria
Tenere vivo il ricordo di quegli atroci viaggi, per non continuare a essere complici di chi osò sostenere che non aveva visto quelle ferrovie riempirsi di orrore, è anche l’obiettivo che si pone il Treno della Memoria, associazione che dalla nascita nel 2004 ha permesso a oltre 50mila studentesse e studenti da tutta Italia di compiere una sorta di pellegrinaggio laico, accompagnati ogni anno da 150 educatori volontari, raggiungendo i campi di Auschwitz e Birkenau, ma anche città come Praga, Budapest e Berlino. Esperienze dirette bloccate solo dalla pandemia che costringe a organizzare iniziative sul web.
Il progetto ideato per il 2021 prende il nome di Living Memory e propone eventi fino al 2 febbraio. In particolare per il 27 gennaio sono in programma la lectio magistralis La Shoah: storia e memoria di Daniele De Luca, docente di Storia delle relazioni politiche e internazionali all’Università del Salento, lo spettacolo teatrale Un viaggio nel tempo a cura della compagnia ImprovvisArt e l’incontro Il futuro della memoria – uno sguardo sull’oggi a cui intervengono vari ospiti: Vladimir Luxuria e Alessandro Battaglia per parlare di nazionalismi, razzismo e discriminazione; Gherardo Colombo e Cecilia Strada che affrontano a nome dell’associazione Resq il tema dei migranti nell’area del Mediterraneo; Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi di Linea d’ombra che si soffermano sulle migrazioni lungo la rotta balcanica e Alisa Matizen e Carola Messina del movimento Priorità alla scuola che analizzano il tema del web come nuova frontiera di disuguaglianza per gli studenti.
Foto dal sito Il Treno della Memoria
Eventi in tutta Italia
Sono numerose le iniziative per il Giorno della Memoria organizzate da enti e associazioni attive in varie zone dello Stivale, da seguire online o in presenza laddove possibile.
Le Biblioteche di Roma, insieme alla Casa della Memoria e al Teatro Biblioteca Quarticciolo, propongono la Settimana della Memoria con eventi fino al 30 gennaio. Mercoledì 27 spazio a una lunga maratona di iniziative, dallo spettacolo «In carrozza!». Teatro, storie, musica per viaggiare con la fantasia alla proiezione del film Pecore in erba del regista Alberto Caviglia con l’attrice Bianca Nappi, dalla trasmissione del video Voci e volti della memoria di Stella Biliotti e Valeria Rotili, che anticipa le 34 ore di testimonianze sulla tragedia dei campi di sterminio nazisti, registrate e custodite presso la Casa della Memoria e della Storia, alla presentazione del libro di Valentina Pisanty, I guardiani della memoria (Bompiani, 2020), con Vittorio Bo, Gad Lerner e Sandro Portelli.
La Fondazione Museo della Shoah presenta dalle 15 in poi sui propri profili Facebook, Instagram e YouTube, Dall'Italia ad Auschwitz, mostra curata da Marcello Pezzetti e Sara Berger che presenta importanti novità, documentarie, storiografiche ed espositive nel raccontare la storia di tutte le persone arrestate in Italia tra il 1943 e il 1944 e poi deportate ad Auschwitz. L’esposizione, allestita presso la sede museale della Fondazione, la Casina dei Vallati (in via del Portico di Ottavia, 29) sarà aperta al pubblico appena sarà consentita la riapertura dei musei nel Lazio.
Il Museo Novecento ospita fino all’11 marzo un’installazione del collettivo Claire Fontaine, la scritta al led Pitchipoi, parola yiddish che indicava una località immaginaria in cui gli ebrei condotti nel campo di transito di Drancy, in Francia, credevano di dover andare. Mercoledì 27, inoltre, viene proiettato il film Manni del regista Riccardo Iacopino in cui lo scrittore Giorgio Van Straten narra la vicenda di Manfred Buchaster, uno dei tanti bambini portati via dall’Olocausto.
La scritta al led "Pitchipoi", un’installazione del collettivo Claire Fontaine ©Leonardo Morfini
Restando in ambito cinematografico, il Cinema La Compagnia lancia il progetto Per il Giorno della Memoria, una selezione di nove film disponibili sulla piattaforma Più Compagnia fino al 3 febbraio. I titoli variano dal documentario, come Il discorso di Mussolini a Trieste 1938 e A German Life, testimonianza di Brunhilde Pomsel, segretaria e stenografa del Ministro della Propaganda nazista Joseph Goebbels, alla fiction, con le pellicole Il figlio di Saul di László Nemes, in cui un padre vuole dare degna sepoltura in un campo di sterminio a quello che crede essere il corpo di suo figlio, e Se questo è amore di Maya Sarfaty, storia di un amore clandestino tra una deportata ebrea e un alto grado delle SS.
Il Museo Nazionale del Cinema e il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà propongono per le scuole un Laboratorio sulle pietre d’inciampo e la visione in streaming del film Il grande dittatore di Charlie Chaplin, riservata alle secondarie di II grado il 27 gennaio e a quelle di I grado il 28. In entrambi i giorni seguono incontri sempre online con educatori e scrittori.
A causa dell’emergenza Covid-19, le tradizionali visite al Memoriale della Shoah di Milano si svolgeranno per la prima volta in forma digitale.
Sulla pagina Facebook dell'Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune a partire dalle 14 è in programma una carrellata di brevi contributi a cura dei 12 teatri territoriali coinvolti nel progetto (H)earth. Alle 19, invece, sono in diretta streaming delle video testimonianze teatralizzate sul ghetto di Varsavia riunite sotto il titolo I bambini del ghetto di Varsavia. Il progetto, ideato e diretto da Roberto Giordano, prevede letture teatralizzate di 20 minuti da parte di attori e musicisti professionisti, con la partecipazione di Suzana Glavaš, professoressa e scrittrice di origine croata, figlia di una sopravvissuta alla Shoah, e di Dario Dal Verme, Console presso il Consolato Onorario della Repubblica di Polonia a Napoli. Alle recitazioni si alternano dei documentari che raccontano momenti chiave di quel periodo storico che va dalla fine della costruzione del muro del ghetto nel novembre 1940 alla deportazione dei bambini dell’orfanotrofio del pedagogo Janusz Korczak il 5 agosto 1943. In scena Roberto Giordano, Federica Aiello, Chiara Esposito, Mario Migliaccio e Fabio Sacco, con le musiche di Mariano Bellopede.
Mercoledì 27 viene trasmesso alle 20:45 su Rai5, all’interno del programma Visioni il concerto Note per la Shoah. Le musiche di Ennio Morricone, organizzato dal Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Un omaggio al grande compositore scomparso nel 2020, autore di colonne sonore di film dedicati alla Shoah come Jona che visse nella balena, Gli occhiali d’oro, Senza destino e Perlasca, un eroe italiano. Sul palco si esibisce la Verdi Jazz Orchestra, diretta da Pino Jodice. Partecipa inoltre l’attore e musicista Peppe Servillo (visto lunedì 25 in tv nella serie Il Commissario Ricciardi), che accompagna le musiche con la lettura di testi.
Concerto della Memoria della Verdi Jazz Orchestra ©Davide Miglio
Per approfondire i temi legati al Giorno della Memoria è possibile anche recarsi in libreria. Vi si potrà trovare ad esempio il graphic novel edito da Becco Giallo Edizioni Patria. Crescere in tempo di guerra in cui l’autrice Bruna Martini mette in dialogo i propri disegni e acquerelli con foto e documenti originali del Ventennio per raccontare la storia vera di sua zia Graziella, ragazzina educata nel credo fascista.
Patria. Crescere in tempo di guerra, di Bruna Martini, Becco Giallo Edizioni, 224 pp. € 17
In edicola, invece, si può acquistare A stasera e fai il bravo edito da Il Sole 24 Ore. È la storia di Salo Muller, fisioterapista dell’Ajax negli anni d’oro di Johan Cruijff, oggi ricordato soprattutto per la sua battaglia contro le ferrovie di Stato olandesi che hanno permesso, conniventi, la deportazione di migliaia di ebrei verso i campi di sterminio. Una battaglia vinta, dal momento che gli eredi dei deportati avranno un indennizzo da parte della società ferroviaria.
A stasera e fai il bravo, Salo Muller, Il Sole 24 Ore, pp. 256, € 14,90
Grande attenzione ai temi del sociale nel mondo del calcio viene come sempre dalla Lega Pro che quest’anno ha deciso di commemorare il Giorno della Memoria spedendo un pallone alla famiglia di Gino Bartali, un campione nel ciclismo come nella vita, “giusto tra le nazioni”, che salvò centinaia di ebrei dalla Shoah nascondendo documenti falsi nella propria bicicletta, nei suoi viaggia dalla stazione di Terontola-Cortona ad Assisi. «Gli insegnamenti di Gino Bartali – racconta Francesco Ghirelli, Presidente della Lega Pro – sono ancora attuali così come i suoi valori legati allo sport, al confronto, al fair-play, al rispetto degli avversari, al cuore che metteva in ogni sfida».