In cover, l'interno del negozio VeraLab in via Tomacelli a Roma

VeraLab raddoppia con l’apertura di un secondo store monomarca, sabato 8 maggio. Dopo quello di Milano, il beauty-brand ideato da Cristina Fogazzi, alias l’Estetista Cinica che dispensa dritte e consigli schietti di estetica e cosmetica sui social,  inaugura un nuovo store a Roma e riconferma il proprio ruolo di protagonista nel mercato italiano.

L'Estetista Cinica, Cristina Fogazzi, con la Bocca della verità nel suo negozio di Roma

Nel dedalo di vie tra Piazza di Spagna e via Ripetta, affacciata su via Tomacelli la boutique è uno straordinario mondo surreale creato dallo studio di architettura 23bassi. Lo store si trasforma in un cono ottico, la cui scansione architettonica dello spazio è determinata da quattro cerchi di luce dinamica che cambiano colore.

 

In questo ambiente, il richiamo alla Dolce Vita e al cinema è naturale: appaiono qua e là capitelli ionici e corinzi, porzioni di colonne prese in prestito dalle grandi produzioni cinematografiche, e alcune immagini iconiche di 2001: Odissea nello spazio o Vacanze Romane. Il tutto tinteggiato di fucsia, il colore d’ordinanza di VeraLab.

 

Non manca, come sempre, l’attenzione all’ambiente con il nastro sushi per il riciclo dei flaconi usati, che per l’occasione verrà azionato da una bicicletta vera e propria. In più i prodotti VeraLab sono il risultato di una filiera controllata che sostiene la produttività italiana: ogni referenza è formulata in totale assenza di siliconi e parabeni, con ingredienti naturali.

L'angolo Cycle to Recycle all'interno del negozio VeraLab di Roma

«Ogni progetto VeraLab è un’occasione per sostenere il made in Italy, dalla filiera dei prodotti alla realizzazione degli store», sottolinea Cristian Fogazzi. «Anche in questo caso abbiamo voluto valorizzare le maestranze italiane per contribuire a tutelare i preziosi saperi di quegli artigiani che lavorano per il cinema, di quelle imprese che rendono possibili i progetti più straordinari, di quelle realtà che trasformano un’idea in un’esperienza totalizzante».