Che arrivi davvero l’estate! Ne abbiamo bisogno. Bisogno di luce, di calore, di pienezza. In senso figurato e letterale. Maggio è stato funesto. Le inondazioni che hanno colpito la Romagna hanno seminato lutti e inferto una profonda ferita alla sua gente e a una terra meravigliosa, alla quale proprio il mese scorso avevamo dedicato un affettuoso affresco firmato da Enrico Franceschini. Il Gruppo FS si è dato da fare, come tanti altri, a iniziare dalla Protezione civile e dai numerosi volontari, per aiutare le comunità e, nel nostro caso, soprattutto per ripristinare, più celermente possibile, infrastrutture e servizi di mobilità.
Ecco, la natura non ci è di per sé ostile, non è sempre «di voler matrigna», come la dipingeva Giacomo Leopardi, ma non è neppure madre premurosa che difende i propri figli e ne corregge gli errori e le dimenticanze. Si sia convinti o meno che gli eventi atmosferici estremi siano frutto del cambiamento climatico e, quindi, del trattamento a cui sottoponiamo da decenni la Terra, almeno su un fatto dovremmo essere tutti d’accordo. Disponiamo da tempo di conoscenze, e quindi di provvedimenti ma anche di strumenti, tali da ridurre –se non proprio evitare – le tragiche conseguenze di questi fenomeni. Ne parliamo sempre, all’indomani di analoghe dolorose sciagure. Poi, troppo spesso, ben poco accade. O, almeno, non quanto servirebbe. Sono mesi anche che discutiamo della guerra in Ucraina. E sono secoli e millenni che le guerre accompagnano la storia dell’umanità. La storia quindi – come recita una famosa massima – parrebbe insegnarci soltanto l’incapacità di insegnarci qualcosa. Eppure, un’evoluzione, in tanti ambiti della vita privata e della polis, c’è stata eccome. Quindi, pur consapevoli che bene e male convivranno per sempre dentro ognuno di noi, come l’altruismo e l’egoismo, il coraggio e la codardia, la lungimiranza e la miopia, vogliamo lo stesso essere ottimisti. Anche a prezzo di peccare di illusoria ingenuità. Ottimismo non generico, ma nutrito di volontà, cultura e impegno per cercare di essere, ognuno e tutti, migliori di ieri. Noi, intanto, anche questo mese abbiamo lavorato perché la rivista potesse accompagnare e arricchire il vostro viaggio, potesse incuriosirvi e farvi conoscere buone pratiche, belle persone e altrettanto belle e interessanti iniziative.
Abbiamo dedicato anche uno spazio al nostro concorso letterario, che ha stimolato la creatività di migliaia di lettori e ne ha premiati 25, lo scorso 21 maggio, al Salone del libro di Torino. Raccontare e ascoltare, viaggiare e stare insieme, uniti da sane passioni, sono i semi di quell’ottimismo. Coltiviamoli.
L'editoriale de La Freccia di maggio
02 maggio 2023
L'editoriale de La Freccia di aprile
03 aprile 2023