Per alcuni è la regina di Porta Venezia, il quartiere milanese dove vive. Per altri la Diva Definitiva. Per molti, semplicemente, Myss Keta. Cantante e performer dall’identità top secret, secondo il progetto nato dalle menti del collettivo Motel Forlanini, parla di sé a volte in prima e altre in terza persona. Artista in continua evoluzione, è Una donna che conta – come canta nell’omonimo brano – pronta a mostrare le sue peripezie da protagonista nella seconda stagione di Celebrity Hunted, reality game targato Amazon Prime Video, in streaming dal 18 giugno.
Cosa ti ha spinta a partecipare?
Me lo sono chiesta anche io durante la fuga che, in alcuni frangenti, è stata rocambolesca e visionaria (ride, ndr). A parte gli scherzi, ho accettato perché adoro giocare e il programma è un grande nascondino per tutta Italia. Sono in coppia con Elodie: con lei potrei fare questo e altro. Abbiamo unito vizi e virtù, ma non posso spoilerare altro.
Com’è andata l’esperienza?
È un’immersione nel gioco 24 ore su 24, divertente ed emozionante. Si ragiona come veri fuggitivi, non avevo mai provato simili sensazioni così a lungo.
Hai cercato di lanciare qualche messaggio con la tua partecipazione?
L’obiettivo è importante già alla partenza: i vincitori devolvono una somma a enti benefici. Il messaggio che voglio trasmettere con Elodie è la sorellanza, la capacità di sostenersi nei momenti di tensione.
L’aspetto che ti è piaciuto di più?
Gli amici che ci aiutavano nella fuga: è stato bello vedere questo circolo di positività spontaneo. E incrociare i nostri contatti è stato arricchente.
Hai temuto che scoprissero la tua vera identità?
La mia fortuna è avere amici insospettabili. Mi hanno dato una mano persone che sorprenderanno gli spettatori.
In tempo di pandemia che valore assume avere il viso coperto?
La mia identità comprendeva già la mascherina, oltre agli occhiali e a tanta tanta
simpatia (ride, ndr). Se mi chiamassero in un programma per bambini mi descriverei così. Myss è un personaggio particolare, assimilabile a una maschera teatrale.
Cosa vorresti fare in futuro?
Un cameo in un film e un progetto che recuperi lo spettacolo televisivo all’italiana, come ci ha insegnato Raffaella Carrà.
Il tuo nuovo EP è Il cielo non è un limite. Cosa lo è?
Il superamento dei confini lo vivo come una voglia agonistica. Spesso ci chiudiamo in gabbie imposte da società e cultura, ma da quei binari si può deviare. Quando ho abbattuto i muri mentali che mi ero costruita sono riuscita a essere pienamente me stessa.
Live estivi in vista?
Se tutto va bene spizzicherò qualche parte d’Italia: il 21 giugno a Roma, il 30 a Bologna e il 15 agosto a Locorotondo. E lo dico ai lettori della Freccia che, magari, stanno viaggiando verso un luogo dove è previsto un evento della Myss.
Articolo tratto da La Freccia
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