In cover, il Teatro Regio di Parma © Roberto Ricci
Scintille d’Opera! Titolo evocativo anche per questa edizione del Festival Verdi, la 21esima, dal 24 settembre al 17 ottobre sotto l’egida del Teatro Regio di Parma, una delle più emblematiche istituzioni italiane dedicate all’opera lirica.
Una staffetta di eccellenze che porta la musica verdiana tra i palchi sontuosi dell’antico e prestigioso teatro, ma anche nelle piazze e nelle strade di Busseto (PR), cittadina celebre per aver dato i natali al grande compositore, precisamente nella frazione di Roncole, dove qualche decennio dopo trascorse parte della sua vita anche lo scrittore Giovannino Guareschi.
Il Maestro Roberto Abbado, direttore musicale del Festival Verdi © Yasuko Kageyama/Teatro dell'Opera di Roma
L’inaugurazione vede sul palco il Maestro Roberto Abbado in Un ballo in maschera, per la regia di Jacopo Spirei dal progetto di Graham Vick, recentemente scomparso, noto per le sue scelte anticonformiste. A seguire Simon Boccanegra diretto da Michele Mariotti e la Messa da Requiem con Daniele Gatti. Di grande interesse il concerto diretto da Roberto Abbado, i recital dei soprani Lisette Oropesa e Eleonora Buratto e un’originale versione de La Traviata in Caravan verdiano.
«Il Festival Verdi torna finalmente a Parma dopo l’esperienza straordinaria del Teatro all’aperto, così complessa e speciale. Ci auguriamo che questo ritorno a casa sia la testimonianza di un nuovo inizio, di una ripartenza reale dopo i tanti limiti imposti dalle sfide che abbiamo dovuto superare insieme», dichiara la musicologa Anna Maria Meo, direttrice generale del Teatro Regio e del Festival Verdi.
Anna Maria Meo, direttrice generale del Teatro Regio di Parma e direttrice artistica del Festival Verdi © Roberto Ricci
«Sono Scintille d’Opera quelle che abbiamo voluto definire lo scorso anno e che ora offriamo alla comunità locale e al pubblico degli appassionati che sta pian piano ricominciando a viaggiare e a prenotare, dimostrando di voler tornare a vivere l’esperienza unica della musica verdiana proprio nelle terre del compositore», prosegue.
Quest’anno, infatti, si può approfittare della proposta di tre debutti nei tre fine settimana del mese, pur ancora con una sola opera in forma scenica. «Scintille di una proposta culturale che continua a brillare per qualità, rigore, originalità e valore, salvaguarda l’elemento musicale e scenico, presenta una collana di attività diffuse e ci auguriamo possa riproporre dal prossimo anno un cartellone a pieno regime, con i canonici quattro debutti in quattro giorni consecutivi per quattro settimane. Caratteristica che ha reso il Festival Verdi un unicum apprezzato e frequentato dagli spettatori di tutto il mondo», conclude Meo.
Imperdibili, poi, gli incontri di approfondimento e numerose importanti iniziative come l’atteso Gala di beneficenza e la Verdi Graff contest, una call rivolta ai writer di tutta Italia, chiamati a reinterpretare la figura e l’opera di Verdi. Non sono mancate collaborazioni importanti con le fondazioni Arturo Toscanini e Teatro comunale di Bologna, partner istituzionali del festival.
Tanti i protagonisti: Anna Maria Chiuri, Maria Agresta, Elina Garanča, Maria Teresa Leva, Angela Meade, Amartuvshin Enkhbat, Michele Pertusi, Antonio Poli, Piero Pretti, insieme ai complessi della Filarmonica Arturo Toscanini, dell’Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna, del Coro del Teatro Regio di Parma, preparato da Martino Faggiani. Una kermesse unica, di artisti e qualità eccezionali nell’anno che celebra Parma capitale italiana della cultura.
Articolo tratto da La Freccia
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