È stato la rivelazione del Festival di Sanremo con il brano Supereroi, hit che continua a riscuotere successo con tanto di doppia certificazione platino. Mr. Rain sta scalando tutte le classifiche e, dopo i live primaverili nei club che partono il 6 aprile da Firenze, si prepara anche per il tour estivo. L’avvio è previsto il 27 giugno a Roma, e poi su e giù per l’Italia (almeno) fino al 12 agosto. Per il rapper è un momento d’oro: oltre 700 milioni di stream all’attivo, 13 dischi di platino, successi come Fiori di Chernobyl e Ipernova. E la canzone sanremese tra la più ricercate su shazam e popolarissima su TikTok.
Come stai vivendo questo momento?
È un viaggio totalmente inaspettato. Sapevo di partire sfavorito al Festival: in gara c’erano artisti importanti, che riempiono gli stadi. Pensavo di fare una competizione parallela portando il mio progetto, me stesso, nella speranza di colpire gli spettatori. Poi mi sono trovato sul podio. Devo ancora metabolizzare tutto, ma sono veramente felice. La mia vittoria più grande, però, è essermi fatto spazio nella vita di tanta gente.
Chi sono i Supereroi del brano?
Tutte le persone che mi hanno aiutato a superare il periodo cupo di qualche tempo fa: la mia famiglia, la mia ragazza, la mia band. Mi hanno dato la forza di accettarmi e chiedere aiuto.
Come continua il tuo viaggio?
Oltre al tour, grazie al quale potrò incontrare chi mi ha supportato, sto lavorando a un disco che uscirà entro l’anno.
Il ricordo più bello e quello più brutto della tua carriera finora?
Sanremo è stato il culmine di tanti momenti belli. Il periodo peggiore risale al 2019, quando ho vissuto un anno buio: mi ero isolato dal mondo dopo avvenimenti personali e lavorativi che mi avevano tolto la voglia di scrivere. Ero molto spaventato: solo grazie alla musica riuscivo a farmi capire dagli altri.
E poi è arrivato il Covid-19, che ha obbligato tutti a chiudersi in casa.
Un bruttissimo periodo che, però, mi ha insegnato molto: ho passato parecchio tempo in solitudine, ridisegnando le mie priorità, mettendo ordine nella mia vita. E trovando il coraggio di fare il primo passo per aprirmi con le persone che amo.
Quindi chi sei oggi?
Un ragazzo normalissimo che non porta maschere, racconta la sua vita e scrive solo nei giorni di pioggia (da qui la scelta del nome Mr. Rain ndr). Con i miei pezzi cerco sempre di aiutare qualcuno: la musica è una missione.
Perché componi solo con la pioggia?
Non ne ho idea. È come se vedessi me stesso da un’angolazione diversa.
Colapesce ha dichiarato che, se fossi nato in Sicilia, non avresti scritto niente visto che lì c’è quasi sempre il sole...
Mi sento di rassicurarlo: avrei trovato il modo.
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