EXPO Ferroviaria si è aperta all’insegna dell’Anno Europeo delle Ferrovie, in un momento in cui il treno potrà diventare un volano per la ripresa, la transizione ecologica, la connessione tra persone, beni e territori. Inizia da questa premessa la tre giorni meneghina che farà da vetrina a tecnologie, sistemi di circolazione digitali, prodotti ferroviari e incontri tra i massimi esperti ed aziende di un settore da cui ci si aspetta molto per l’Unione della post-pandemia, che ha messo al centro delle azioni la lotta al cambiamento climatico.
Tra i temi affrontati dal Gruppo FS con le sue società Trenitalia e RFI, il contributo alla creazione di una rete ferroviaria europea, competitiva e interoperabile, unita alla cooperazione internazionale nella pianificazione degli investimenti - molti dei quali provenienti dal PNRR - in un’ottica in cui i grandi corridoi ferroviari avranno un importate ruolo anche per le merci. Di tutto questo si è parlato nel panel di EXPO Ferroviaria dedicato a FS, dal titolo Anno Europeo della Ferrovia: Europa senza confini. Il viaggiare in treno, i suoi benefici attuali e futuri passa attraverso l’interoperabilità, accompagnata da una rivoluzione tecnologica e digitale che coinvolgerà anche la nuova mobilità ferroviaria di cui si discute in questi giorni a Milano.
Nel corso della giornata l’Amministratrice Delegata e Direttrice Generale di Rete Ferroviaria Italiana Vera Fiorani - che proprio da EXPO Ferroviaria ha annunciato il lancio di 55 bandi di gara del valore di 6 miliardi entro aprile - ha visitato il nuovo “Diamante 2.0”, il treno appartenente alla flotta diagnostica di RFI, un concentrato di altissima tecnologia che sarà utilizzato per il controllo, la supervisione e la certificazione dell’infrastruttura ferroviaria. “Diamante 2.0” è composto da 8 carrozze e 2 locomotori E404, ed è frutto di un progetto di completo revamping e restyling del materiale ETR 500, pronto tra pochi mesi a viaggiare fino.a 300 km/h per monitorare tutti i parametri di efficienza e regolarità dei vari componenti delle infrastrutture ferroviarie, compresa appunto la rete AV. Presente al panel dedicato al Gruppo FS, anche la Presidente di Rete Ferroviaria Italiana Anna Masutti.
Sul fronte del trasporto l’AD e DG di Trenitalia Luigi Corradi ha ricordato che “oggi siamo presenti in cinque Paesi europei, oltre all’Italia. In futuro con la nostra punta di diamante, il Frecciarossa 1000, omologato per più reti ferroviarie, possiamo pensare a dei collegamenti che diventeranno la metropolitana d’Europa, dopo quella d'Italia avviata più di dieci anni fa. Realizzare un’Europa senza confini ferroviari - ha sottolineato Corradi - significa progettare ogni investimento per essere più europei e guardare gli altri Paesi del Continente come il nostro mercato domestico. In questo processo non dobbiamo far mancare la nostra attenzione verso le esigenze dei passeggeri, soprattutto dopo un periodo molto negativo che finalmente stiamo per superare”.
Al panel di FS l'intervento del capo della Direzione Tecnica di Trenitalia Marco Caposciutti, che ha ricordato l’attenzione della società di trasporto del Gruppo verso i servizi interoperabili, come ad esempio quello tra Italia e Svizzera, attivo da anni: “Dal punto di vista tecnico, ciò dimostra che l'interoperabilità è veramente possibile, tanto all’estero, quanto in Italia per quello che riguarda il trasporto regionale. Resta comunque il fatto che, per una sempre migliore integrazione, bisognerebbe anche allineare le normative tra Paesi”.
Nel salutare il primo giorno di EXPO Ferroviaria 2021, il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini ha posto l’accento sul ruolo di primo piano, nei progetti del PNRR per la transizione ecologica e digitale, della “cura del ferro”, considerata fondamentale per favorire lo shift modale. “Si stima un risparmio di 2,3 milioni di tonnellate annue di emissioni di anidride carbonica. Gli investimenti per questi progetti - ha detto Giovannini - sono di grande rilievo: 25 miliardi di euro per le linee ad alta velocità e alta capacità ferroviaria, comprese la Salerno-Reggio Calabria, la Napoli-Bari, la Palermo-Catania-Messina, 5,5 miliardi per il potenziamento delle reti regionali e gli interventi di elettrificazione, tre miliardi per il potenziamento dei nodi ferroviari, 700 milioni per il piano stazioni al Sud”.