La tecnologia digitale al servizio della sicurezza delle infrastrutture. Mille ponti e viadotti lungo la rete stradale Anas, la società che fa parte insieme a RFI e Italferr del Polo Infrastrutture del Gruppo FS, saranno monitorati da una rete di sensori che garantiranno il monitoraggio delle opere e delle loro condizioni strutturali. Per farlo sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale due nuove gare dal valore totale di 83milioni di euro, parte di un pacchetto di cinque gare previste per la realizzazione del Programma SHM (Structural Health Monitoring). Tutti i 5 procedimenti si concluderanno entro novembre per un investimento totale di circa 275 milioni di euro, finanziati dal “Fondo Complementare” connesso al PNRR.
Al centro del Programma SHM vi è la messa a punto di un sistema integrato di censimento, classificazione e gestione dei rischi e di monitoraggio dinamico delle infrastrutture. Per farlo una rete di sensori sarà posizionata lungo mille ponti e viadotti che invieranno dati a una torre di controllo che li analizzerà. Sarà così possibile la “virtualizzazione” delle opere, i cui parametri saranno tenuti sotto controllo e monitorati attraverso la creazione di modelli informativi BIM (Building Information Modeling) e gemelli digitali, utili a replicare le caratteristiche delle varie infrastrutture analizzabili così da remoto. Il tutto per promuovere, attraverso l’applicazione di algoritmi di Intelligenza Artificiale, la definizione di processi di manutenzione predittiva.
“È questo l’approccio che ci garantirà in futuro manutenzione e sicurezza per una rete vastissima di 32mila chilometri di strade”, ha spiegato al Sole 24 Ore Aldo Isi, amministratore delegato e direttore generale di Anas che a proposito degli investimenti sulla sicurezza delle infrastrutture ha sottolineato come la società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS “ha in corso 1200 cantieri di manutenzioni e 65 cantieri di nuove opere per un valore di investimento di circa 9 miliardi”. Un impegno che avrà riflessi anche sul livello occupazionale, visto che Anas, come annunciato sempre da Aldo Isi al Sole 24 Ore, “prevede di assumere circa 3 mila persone nei prossimi 10 anni che porteranno l’organico della società a 10mila persone”.
Procede verso la digitalizzazione, dunque, la strada di Anas, nel solco del più vasto programma del Gruppo FS, che ha individuato proprio nelle infrastrutture digitali uno dei fattori abilitanti del suo Piano Industriale 2022-31. Sono infatti 5 le piattaforme digitali su cui il Gruppo guidato da Luigi Ferraris intende concentrare le sue iniziative strategiche in ambito tecnologico per il sistema dei trasporti: Resilience, per il monitoraggio delle infrastrutture stradali e ferroviarie, una piattaforma che accorpa diversi database e registra e analizza gli effetti delle variazioni climatiche al fine di stabilire eventuali azioni correttive; Smart mobility, dedicata ai passeggeri, un unico punto di accesso per l’armonizzazione degli orari, la pianificazione dei viaggi, la bigliettazione e la gestione dei parcheggi; Logistica integrata, che prevede l’unificazione dei sistemi delle società del Gruppo FS che si occupano del trasporto merci; un "orario intelligente" per conciliare i bisogni manutentivi e i livelli di servizio disponibili e infine una piattaforma per i pagamenti di Gruppo, che integri la gestione delle transazioni su un unico sistema di acquisto.