Con il nuovo piano industriale, il Gruppo FS si pone ancora di più al centro dell’ecosistema della mobilità, grazie a un sistema integrato tra diverse infrastrutture e modalità di trasporto che creeranno valore per il Paese. In questo contesto giocherà un ruolo fondamentale il nuovo polo Infrastrutture che comprende RFI, capogruppo di settore, Anas, Italferr e la parte infrastrutture di Ferrovie del Sud Est: un polo nato per realizzare opere stradali e ferroviarie sostenibili, accessibili, integrate e dialoganti tra loro.

Un piano che prevede per il solo polo Infrastrutture 160 miliardi di investimenti da qui al 2031, con 110 miliardi per il settore ferroviario e 50 miliardi per quello stradale, con un focus particolare sullo sviluppo della rete, manutenzione, sicurezza e tecnologie. Il polo Infrastrutture avrà come Capogruppo Rete Ferroviaria Italiana e  referente la sua AD Vera Fiorani ed è chiamato già nel breve periodo ad imprimere un’accelerazione decisiva negli investimenti, testimoniato anche dal fatto che proprio il Gruppo FS dovrà trasformare la porzione più ampia delle risorse del Pnrr in progetti e opere concrete.

Gli obiettivi sono ambiziosi e mirano a potenziare e integrare la rete ferroviaria con quella stradale, rendendole entrambe più moderne, resilienti, interconnesse e accessibili a tutti. Una sinergia che dovrà essere presente già a partire dalla fase di pianificazione delle opere, definendo e specializzando i ruoli delle diverse infrastrutture, ma anche in quelle di progettazione, sviluppo tecnologico e manutenzione. Grazie a questa connessione tra le due realtà si vuole rendere l’Italia più vicina, abbattendo i tempi di percorrenza tra i principali capoluoghi e raggiungendo in maniera capillare tutti i centri urbani del Paese. La sinergia ferro-strada permetterà di integrare circa 50 mila chilometri di arterie tra linee ferroviarie, strade statali e autostrade, che ospitano giornalmente oltre 9 mila treni e 7,4 milioni di veicoli al giorno.

Strade di Anas

Per vincere queste sfide bisogna però cambiare anche il modo di pensare, investendo nelle opere infrastrutturali con una visione e una progettazione di lungo periodo. Il piano decennale del Gruppo FS va proprio in questa direzione, per avere una visibilità sull’intero ciclo di vita delle opere infrastrutturali che si andranno a realizzare e, di conseguenza, finanziamenti in una logica di "vita intera". Un modello che porta con sé frutti virtuosi se riuscisse a dare certezza di esecuzione delle opere nei tempi previsti. Gli investitori sull'indotto turistico, immobiliare e imprenditoriale potrebbero pianificare i loro interventi, gli appaltatori fare magazzino e tutelarsi da imprevedibili rialzi dei costi. 

Ponte ferroviario

RFI e Anas potranno, con alcune modifiche normative, giovarsi entrambe dei servizi di ingegneria e progettazione di Italferr, creando sinergie determinanti per la missione del polo Infrastrutture. Sviluppare e mantenere sicure, resilienti ed efficienti infrastrutture per una mobilità sempre più sostenibile, efficace e conveniente, in grado di rendere più coeso il Paese, superare gli attuali gap tra nord e sud Italia, rendere attrattivi i territori e competitive le nostre imprese.