C’è anche FS Italiane tra le imprese che animano la tre giorni di Sud e Futuri #Unlock_It, la seconda edizione del meeting internazionale organizzato dalla Fondazione Magna Grecia. Incontri totalmente in streaming, come ormai è consuetudine di questi tempi, che fino a venerdì 11 dicembre (il programma) radunano e mettono attorno a “tavoli virtuali” scienziati, studiosi, giornalisti, magistrati, economisti, imprenditori e rappresentanti delle organizzazioni di categoria per capire come superare le attuali difficoltà legate alla crisi sanitaria mondiale e trasformare l’emergenza in un’opportunità.
Tra gli ospiti del panel dal titolo “Il motore inceppato del Paese”, presente Francesca Moraci architetto e professore ordinario di urbanistica, componente del CDA di Ferrovie dello Stato Italiane. La sessione, moderata dalla giornalista Paola Bottero, ha permesso alcuni approfondimenti sociali ed economici sul tema con il contributo di Giovanna Casadio, firma di Repubblica, Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, Carlo Pietrobelli, direttore del Dipartimento di Economia Roma Tre, Alessandro Russo, giornalista di Sud e Futuri e Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia.
“Il piano industriale del Gruppo FS - ha evidenziato Francesca Moraci durante il suo intervento - già prima della pandemia, prevedeva un’accelerazione verso un certo tipo di investimenti, con l’attivazione di progetti strategici per circa 20 miliardi di euro, 14 miliardi per l’infrastruttura ferroviaria e 6 miliardi per l’infrastruttura stradale, intervenendo anche nei nodi urbani e nello sviluppo di smart city e smart station. Decarbonizzazione dell’economia, connettività dei territori, mobilità sostenibile, sono obiettivi prioritari dell’immediato futuro. Per il Sud, in particolare, il Gruppo ha previsto il 30% degli investimenti, fondi che vanno ad aggiungersi al Connecting Europe Facility”.
Il CEF, Connecting Europe Facility, è il programma dell’Unione Europea mirato a promuovere la realizzazione di progetti nei settori dei trasporti, energia e digitale che mirano a una maggiore connettività tra gli stati membri europei, fornendo assistenza finanziaria alle reti TEN-T.
MOBILITA’ SOSTENIBILE E INFRASTRUTTURE RESILIENTI
“La mobilità sostenibile e le infrastrutture resilienti nei confronti dei cambiamenti climatici - continua Moraci - garantirebbero, entro il 2050, risparmi economici pari a 17 trilioni di dollari”.
Da sempre il territorio italiano è vulnerabile a causa dei processi di dissesto idrogeologico. L’acutizzazione dei fenomeni meteorologici estremi e la loro maggiore frequenza rendono sempre più importante valutare l’interazione tra opera e ambiente, oltre che necessario svolgere monitoraggi sempre più efficaci.
“Con un monitoraggio, anche di natura satellitare, misuriamo la fragilità territoriale e le infrastrutture diventano un telaio diagnostico del Paese. Interventi innovativi sulle infrastrutture, manutenzione programmata e monitoraggi continui diventano quindi parti fondamentali della progettazione delle opere e delle politiche di prevenzione per la sicurezza del territorio” conclude Francesca Moraci.