La mobilità del futuro sarà sempre più digitale e smart, tanto che nel prossimo decennio raddoppieranno i veicoli connessi, triplicheranno nella mobilità le connessioni di Internet Of Things e nel campo si assisterà ad un uso dell’Intelligenza Artificiale che crescerà del 25%. È quanto emerge dall’ultimo studio pubblicato da The European House – Ambrosetti e OCTO, società di data analytics attiva nel campo della smart mobility.
Lo studio, presentato a Roma, parte dalle premesse di un contesto italiano ancora molto dipendente dall’automobile, con un tasso di motorizzazione di 663 veicoli ogni 1000 abitanti, secondo in Europa solo al Lussemburgo, con un’incidenza delle vittime di incidenti stradali superiore rispetto alla media dell’Europa, continente dove il settore dei trasporti è l’unico ad aver aumentato del 24% le proprie emissioni inquinanti dal 1990.
Si muove in questo contesto anche il Gruppo FS che con il suo Piano Industriale 2022-31 ha sottolineato l’importanza di promuovere una mobilità intermodale e collettiva che punti sulla digitalizzazione dei trasporti e delle infrastrutture. Per questo, il Gruppo guidato da Luigi Ferraris intende concentrare le sue iniziative strategiche in ambito tecnologico su 5 piattaforme: sulla resilienza delle infrastrutture stradali e ferroviarie, su una mobilità sempre più smart, dedicata ai passeggeri, su una logistica integrata per le merci, su un "orario intelligente" per conciliare i bisogni manutentivi e i livelli di servizio disponibili e su una piattaforma per i pagamenti di Gruppo, che integri la gestione delle transazioni su un unico sistema di acquisto.
Nel campo delle infrastrutture stradali, inoltre, ANAS, società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS, è impegnata nella diffusione dei progetti delle “Smart Roads”, strade intelligenti connesse e sostenibili, con l’obiettivo di migliorare i flussi del traffico attraverso l’utilizzo di IoT (Internet of Things) e AI (Artificial Intelligence), sfruttando sensori e raccolte dati sempre più puntuali e precisi.
Lo studio di OCTO e Ambrosetti, basatosi su 7 tavoli di lavoro, ha individuato 14 progetti pilota, idee progettuali concrete su cui abilitare le soluzioni tecnologiche che si attiveranno in 4 aree strategiche: la mobilità smart e connessa, la Mobility-as-a-Service, ovvero l’integrazione di diverse modalità di trasporto e diversi operatori, la mobilità connessa per la gestione delle flotte e gli ecosistemi e spazi-dati per la co-creazione di servizi.
La mobilità, dunque, si baserà sempre più sull’uso, sulla gestione e sull’elaborazione dei dati, che saranno anche veicolo di un trasporto più sostenibile, verso cui si muove anche il Gruppo FS che ha reso ancora più sfidante l’obiettivo della carbon neutrality: le emissioni di CO₂ saranno infatti neutralizzate dal Gruppo entro il 2040, in anticipo di 10 anni rispetto a quanto previsto negli anni scorsi.
Sempre per il Gruppo FS, inoltre, la mobilità smart passa anche dalla connettività a bordo dei treni, tanto che l’AD di Ferrovie dello Stato Luigi Ferraris ha recentemente annunciato un piano del Gruppo per avere la massima copertura 4G su tutta la rete Alta Velocità entro in prossimi 18 mesi, e un progetto di lungo periodo che prevede un investimento di 2 miliardi di euro per estendere e potenziare la fibra ottica spenta lungo l’intera rete ferroviaria di 17mila chilometri.
Al futuro della mobilità è dedicata anche la seconda puntata del Podcast di FsNews.it “Next Stop”, dedicato ai temi dell’innovazione. Nell’episodio con l’Ing. Emilio Campana, Direttore del Dipartimento di Ingegneria, ICT e Tecnologie per l’Energia e i Trasporti del CNR e Fabrizio Favara, Chief Strategy Officer del Gruppo FS si esplorano gli ultimi trend della ricerca tecnologica nel campo dell’elettrico, dell’idrogeno e della guida autonoma, lungo la strada della transizione digitale e sostenibile del trasporto privato e collettivo.