Ho provato il Frecciarossa Madrid-Barcellona, ho viaggiato nel giorno del suo debutto sui binari spagnoli. Questo è il diario dell’esperienza.
Madrid, 25 novembre 2022
Ore 05:30
Sveglia prestissimo, perché quando si vuole entrare nella storia dormire troppo non è mai cosa buona e giusta. Sono a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Madrid, Spagna, Europa. Ho pernottato infatti, in un hotel in Calle de Atocha, la via che dà proprio il nome alla stazione. Il cielo è grigio, accompagnato da pioggerillina quasi britannica. Tortilla e caffè per colazione, mi riportano immediatamente nella penisola iberica.
Ore 6:00
Il colpo d’occhio della stazione Atocha di Madrid è notevole. Entrando si viene rapiti da un vero e proprio giardino tropicale al suo interno. 4000 metri quadrati con laghetti e oltre 7000 piante che vengono da tutto il mondo, una struttura costruita anni fa, a scopo decorativo, quando la stazione ha iniziato a ospitare i treni ad alta velocità. Passiamo controlli, arriviamo al binario. Da oggi c’è un colore nuovo negli occhi di chi guarda: è il rosso del Frecciarossa fermo al binario. Arrivati sulla banchina anche una sorpresa, tutti viaggiatori che salgono sul primo convoglio per Barcellona dell’Av italiana in Spagna sono omaggiati di un biscotto speciale al burro (quando ci si alza presto i grassi sono sempre benvenuti) e con una suggestiva decorazione del Frecciarossa fatta con lo zucchero.
Ore 6:35
Mi accomodo al mio posto, comodo, spazioso, confortevole. Si chiama Iryo, ma lo stile Frecciarossa è incontrovertibile. Nota di merito la conquistano due ragazze italiane che sono sul convoglio per passare qualche giorno a Barcellona. Sono salite sul treno, senza neanche pensarci. Ma c’era qualcosa di insolito nell’aria, qualcosa di familiare: «Ma è un Frecciarossa?», esclamano. Quando capiscono che, inconsapevolmente, sono finite sul primo treno italiano ad alta velocità della storia del trasporto spagnolo, sono doppiamente felici: «Stiamo partendo per un weekend e ci arriveremo grazie a quest’orgoglio nazionale».
Ore 7:45
Passata la prima ora di viaggio è tempo di bilanci, o almeno delle prime impressioni. Innanzitutto, le sedute: nel convoglio spagnolo, infatti, rispetto al suo fratello italiano, sono limitati i posti da quattro che fanno guardare i passeggeri negli occhi. Una scelta legata alla cultura del viaggio: in Italia il treno nasce con gli scompartimenti. Dialogare con uno sconosciuto durante il viaggio non è così impensabile, anzi. In Spagna, probabilmente, hanno usi e costumi diversi. Dal punto di vista enogastronomico c’è, infatti, un’altra differenza. Gli spagnoli durante il viaggio bevono e mangiano molto di più di noi, ordinano cibarie dal posto. In Italia è decisamente meno frequente, su questo siamo più intimi: se vogliamo mangiarci qualcosa preferiamo la carrozza bar. Quello che unisce questo viaggio a un viaggio italiano è però la professionalità del personale di bordo. Che sia Spagna o Italia gentilezza e capacità la fanno da padrone. In Spagna, sulla divisa, hanno anche attaccato una spilla con il proprio nome e tutte le lingue che si sanno parlare raffigurate da delle bandiere. Può capitare, quindi, di vedere la bandiera spagnola e quella catalana vicine come non sono state mai
Ore 8:45
Mezz’ora all’arrivo. È tempo di conclusioni. Il viaggio è filato via senza intoppi. Ne parlo con gli altri viaggiatori, tanti sono rimasti entusiasti del confort. «Lo riprenderemo sicuramente, anche perché il costo del biglietto è competitivo», è il mantra che ho sentito più spesso. È bello pensare che un mezzo italiano possa viaggiare in giro per l’Europa. Dà un’idea di unità reale, non teorica e quanto mai pratica.
Barcellona, 25 novembre 2022
Ore 9:15
Il primo treno Iryo è giunto a destinazione. Siamo a Barcellona Sants, mi accoglie una buona temperatura e un tempo decisamente più soleggiato rispetto alla partenza. «Non c’è mai una seconda occasione per fare una buona impressione la prima volta», dice un marito alla moglie mentre scendono dal treno. Una frase che mi colpisce. Mentre mi allontano dalla stazione la inserisco, infatti, su Google e scopro che è una massima di Oscar Wilde: lui l’avrà detta in chissà quale circostanza. Scendendo dal primo viaggio di Iryo sottoscrivo, calza a pennello.
Madrid, 16 dicembre 2022
L’emozione del primo viaggio sembra lontana, ma c’è ancora. E nel frattempo Iryo non smette di crescere. Da oggi sono partiti i 22 viaggi che collegano giornalmente Madrid a Valencia e Cuenca. Oltre a Saragozza (fermata già presente nel giorno dell’inaugurazione), il Frecciarossa continua a toccare sempre più città spagnole. Nel 2023 si arriverà a Siviglia, Malaga, Antequera e Cordoba (il 31 marzo) per poi aggiungere Alicante e Albacete previste per il 2 giugno. Ci vediamo alla prossima destinazione, Frecciarossa.
Trenitalia nel mercato AV spagnolo con 23 nuove Frecce
10 agosto 2020