I treni turistici di Fondazione FS Italiane tornano a percorrere alcuni storici binari piemontesi. Dopo alcuni mesi di lavori eseguiti da Rete Ferroviaria Italiana, il 27 novembre riapre il tratto tra Alba e Neive, in provincia di Cuneo. Le ottocentesche ferrovie del Monferrato e delle Langhe hanno conosciuto un lungo periodo di abbandono.
La politica dei tagli ai trasporti dei primi anni 2000 decretò la chiusura di ben dieci linee volute da Cavour. Nel 2013, con la nascita di Fondazione FS, si pensò a riutilizzare questi tracciati, ancora in ottime condizioni, per finalità turistiche. Due anni dopo fu riaperta la Novara-Varallo (Ferrovia della Valsesia), nel 2016 la Ceva Ormea (Ferrovia del Tanaro) e a novembre del 2018 il cosiddetto triangolo Asti-Castagnole delle Lanze-Nizza Monferrato.
Sabato 27 novembre, si aggiunge alla lista un altro itinerario. Un treno storico parte da Torino Porta Nuova alle 8:30 e, percorrendo la ferrovia in direzione Bra, giunge alla stazione di Alba, dove è prevista la cerimonia inaugurale per la riapertura della tratta. Al termine, superando la Galleria Ghersi, raggiunge Neive e Castagnole delle Lanze, per concludere la sua corsa a Canelli, sul tratto già riaperto nel 2018.
Nel pomeriggio, poi, si tiene il convegno Il treno storico come motore di sviluppo dei paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e Monferrato, diventati Patrimonio dell’Umanità. Fin dalla metà dell’800, infatti, il rapporto tra ferrovia e territorio del Monferrato fu molto importante per l’economia locale. Le amministrazioni comunali riconoscevano nella strada ferrata l’unico mezzo per combattere i continui flussi migratori verso i grandi centri industriali, che portavano allo spopolamento di queste zone.
Il primo tratto, aperto nel 1855, permise un collegamento diretto tra l’Alto Piemonte e la Lombardia, garantendo un rapido sviluppo socio-economico per le Langhe, grazie all’affermazione di colossi industriali ancora oggi in attività.
Articolo tratto da La Freccia