Il concetto di cicloturismo nasce nella seconda metà dell’800 in Francia, quando la bicicletta si discosta dai suoi progenitori, il velocipede e il biciclo, per acquisire quella forma con le ruote delle stesse dimensioni che è giunta fino a noi. Da subito accolta sul mercato come mezzo di trasporto economico e duttile, diventa protagonista di una vera rivoluzione grazie a Paul de Vivie, imprenditore francese ed editore della rivista Le Cycliste, che in un articolo del 1889 conia il neologismo cyclotourisme.

 

Oggi la pratica del cicloturismo è diventata popolare a livello globale e anche i circuiti italiani iniziano ad ampliare l’offerta in questa direzione. L’intermodalità treno+bici garantisce un’esperienza ecologica e salutare, che ben si sposa con l’offerta culturale della Fondazione FS. Anche sui treni storici cresce infatti la richiesta di trasporto biciclette. Diversi bagagliai, dopo interventi di revisione e ripristino dell’originaria livrea, sono stati recuperati e adibiti alle due ruote con il montaggio di apposite rastrelliere smontabili. Viene offerta così la possibilità di sperimentare un turismo lento e sostenibile, che unisce la bellezza del paesaggio, il benessere all’aria aperta e la cultura.

Bagagliaio all’interno di un treno storico, oggi adibito al trasporto delle biciclette © Archivio Fondazione FS Italiane

Per sfruttare tutte le potenzialità della stagione, si può prenotare un viaggio sulla Ferrovia del Monferrato: 45 km che da Asti conducono a Nizza Monferrato, attraverso Castagnole delle Lanze, su un tracciato realizzato tra il 1865 e il 1870. In questa zona, riconosciuta dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, le distese ricoperte di vigneti fanno da sfondo a casali, castelli e torri medievali. Oltre alle numerose iniziative per il periodo della vendemmia, il 24 ottobre qui fa tappa il Giro d’Italia 2020 che da Alba percorre Langhe, Roero e Monferrato. Un motivo in più per scoprire il territorio in modo sostenibile.

 

Maggiori informazioni sul sito fondazionefs.it o consultando le pagine ufficiali della Fondazione FS su Facebook e Instagram.

 

Articolo tratto da La Freccia