Foto cover Chiaia di Luna, Ponza (LT) © Simone/AdobeStock
Dopo aver condiviso con Donatella Bianchi una riflessione sul rilancio del turismo in Italia, da leggere nelle prossime righe, l'ospite de La Freccia Andrea Radic è tornato a intervistare la presidente del WWF Italia soffermandosi su un tema d'attualità, la Giornata mondiale dell'ambiente.
Per lei narrare il mare e lo straordinario patrimonio ambientale italiano è un impegno quotidiano. Gli angoli più suggestivi del Mediterraneo sono la casa di Donatella Bianchi, conduttrice dal 1999 di Linea Blu. «Pochi giorni fa ero a Ponza per raccontare di un totano gigante che si è spinto fino nelle piscine naturali, dove è restato qualche ora, nutrendosi di ricci di mare, una meraviglia».
Comportandosi come un turista qualsiasi…
Esatto (ride, ndr), questo periodo di silenzio e tranquillità ha consentito alla natura di dimostrarci che è più vicina a noi di quanto pensiamo.
Una passione, quella per l’ambiente, che hai declinato in importanti incarichi e nell’intensa attività divulgativa in televisione.
Ci sono una serie di temi che si incrociano, come le connessioni fra l’uomo e la natura, che talvolta perdiamo di vista, nelle quali la sensibilizzazione è imprescindibile se vogliamo andare nella direzione di una vera sostenibilità per immaginare un futuro diverso. Per il WWF ho creato la campagna Il mondo che verrà chiedendo alle persone di immaginare, attraverso azioni e iniziative, un pianeta con minor consumo di natura. Oggi dobbiamo imporci una riflessione e un progetto nuovi, a partire dall’educazione dei più piccoli fino alla centralità delle questioni ecologiche. Il nostro Paese ha già sottoscritto precisi impegni, si tratta di implementarli, per esempio producendo mascherine con materiali meno impattanti.
Gli italiani sono rispettosi dell’ambiente?
Hanno una grande sensibilità, sanno che è determinante anche se la devastante crisi economica che stiamo vivendo rischia di far perdere di vista la sensibilità maturata nel tempo. Ma quando si tratta di intraprendere, anche a livello europeo, grandi battaglie per l’ambiente gli italiani si impegnano.
Vedendo famiglie di papere camminare nelle strade cittadine ti si è allargato il cuore?
Ovviamente sì, sono immagini di cui fare tesoro perché tornando, grazie al cielo, alla normalità, non le vedremo più. Come la verdesca che è entrata nel porto di Punta Ala (GR) ed è restata un pomeriggio a giocare tra le barche a vela ferme. In questo periodo la natura è venuta a trovarci.
©WWFitalia/Fotogramma
L’ambiente può essere un elemento capace di aiutare la ripresa del turismo?
Certamente, penso alle numerose aree protette – sono anche presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre – e al valore del turismo ambientale in crescita costante. Oltre a essere il Paese con il più ampio patrimonio di beni culturali, siamo anche ricchi di beni ambientali che dobbiamo valorizzare meglio come elemento identitario dell’offerta turistica. Ciò aiuterebbe lo sviluppo delle imprese sostenibili che generano economia produttiva. Un nuovo modello economico con l’ambiente al centro.
Vuoi lanciare un appello agli italiani?
Con piacere: invito tutti questa estate a scoprire le bellezze naturali nei luoghi protetti, perché il benessere della nostra generazione – e mi auguro di quelle che verranno – passa da lì. La natura aiuta a rigenerarsi, a stare meglio anche dal punto di vista psicologico, soprattutto dopo un periodo così particolare.
Quali luoghi del cuore suggerisci?
Tutte le isole: più piccole sono più le amo. Sei circondato dal mare e allo stesso tempo protetto, in un luogo dove già è insito il concetto di risparmio e sostenibilità. Su un’isola ti accontenti di ciò che c’è, ed è sufficiente, non serve altro.
Già da bambina amavi l’ambiente?
Ho avuto il privilegio di crescere tra La Spezia, dove sono nata, e Portovenere, dove abitavano i miei nonni. Il fine settimana andavo a Lerici e, quando si poteva, uscivamo in barca con papà. La mia è una famiglia di velisti con la passione per la pesca. Ho ancora negli occhi la piccola chiesa romanica di San Pietro a Portovenere e le isole della Palmaria.
L’ambiente racchiude anche il patrimonio del cibo.
Grande valore aggiunto all’identità del nostro Paese, con prodotti declinabili in centinaia di ricette a seconda della regione. Anche qui la sostenibilità della produzione deve andare d’accordo con il rispetto dell’ambiente. Servono regole e sensibilità da parte dei consumatori.
Il tuo raccontare il mare adesso è anche su carta, in un volume edito da Rai Libri.
L’eredità del mare è un viaggio dietro le quinte di Linea Blu, dove racconto la mia visione di questo tesoro, un piccolo pianeta che custodisce uno straordinario patrimonio di biodiversità e potenzialità per lo sviluppo futuro. Cerco di riportare ciò che del mare non si vede. Uno spettacolo che dobbiamo imparare a guardare.
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