Tutte le strade della sostenibilità portano al Salone della CSR e dell’innovazione sociale. Presso l’Università Bocconi di Milano, ieri 12 ottobre, si è svolto il primo dei due appuntamenti della nona edizione, quest’anno dedicata al tema Rinascere sostenibili. Anche oggi, 13 ottobre, le Ferrovie dello Stato partecipano a una giornata articolata e ricca di contenuti contribuendo a far conoscere le esperienze innovative di stakeholder engagement nelle imprese italiane che hanno fatto della sostenibilità un driver strategico.

A rappresentare il Gruppo FS nel panel intitolato Quando la sostenibilità aiuta la relazione c’era Lorenzo Radice, responsabile Sostenibilità di FS. Nel suo intervento ha sottolineato l’impegno del gruppo che, dal 2013, organizza attività strutturate di stakeholder engagement coinvolgendo diversi stakeholder: istituzioni europee, nazionali e locali, organizzazioni no profit, ambientaliste, associazioni di pendolari, sindacati ma anche accademie, fornitori e polizia ferroviaria. Diversi i temi affrontati: dal contrasto all’evasione sul trasporto regionale a come migliorare i servizi dell’Alta Velocità e del trasporto merci, passando da come ridurre l’impatto ambientale delle attività del gruppo, come potenziare la sicurezza nelle stazioni e come prevedere un maggior coinvolgimento con le comunità locali. Suggerimenti che sono stati analizzati con grande attenzione da parte di Ferrovie dello Stato e a cui è stato dato sempre un riscontro, sia positivo che negativo. Nella maggior parte dei casi, il gruppo è riuscito a implementare l’area ritenuta debole dagli stakeholder, riportando l’intero processo sul sito di FS Italiane, nell’apposita sezione.

LA STRATEGIA DI SOSTENIBILITA' DI FS 

Assieme agli stakeholder sono stati definiti anche i tre macro-obiettivi strategici di lungo periodo, dal 2030 al 2050, del gruppo: climate change, modal shift e sicurezza. Ferrovie dello Stato lavora per abbattere le emissioni di CO2 fino a conquistare la carbon neutrality nel 2050; spostare un numero sempre maggiore di persone dall'auto privata al trasporto pubblico locale e altre modalità di trasporto collettive e condivise; ridurre infine gli infortuni che coinvolgono viaggiatori e personale, migliorando gli indici di salute e sicurezza.

All'interno, photo © Carlo Ramerino

Torna l’appuntamento con la responsabilità sociale d’impresa. Oggi e domani, 12 e 13 ottobre, l’Università Bocconi di Milano ospita la nona edizione del Salone della CSR e dell’innovazione sociale, uno degli eventi più attesi in Italia da chi si occupa di sviluppo sostenibile e di cui il Gruppo Ferrovie dello Stato è partner istituzionale. Rinascere sostenibili è il tema di quest’anno che torna in presenza (e online) con 230 organizzazioni partecipanti, oltre 100 eventi e 400 relatori. Sei focus tematici: ambiente, persone, filiera, governance, finanza e territorio con il duplice obiettivo di migliorare la vita delle persone e del pianeta.

Per un’organizzazione sostenibile credere nelle pari opportunità significa investire in politiche di welfare e diversity che permettano a tutti di avere le medesime opportunità di carriera e di retribuzione, sviluppando percorsi di crescita professionale e personale basati sul merito e sulle proprie potenzialità. Proprio Diversity & Inclusion, scelta utile all’azienda e al suo business è il titolo del panel che si è tenuto questa mattina, a cui hanno partecipato alcune aziende italiane per presentare le loro esperienze. Tra i relatori anche Simonetta Serafini, responsabile People Care di FS Italiane che ha raccontato come una politica di valorizzazione delle diversità abbia portato risultati positivi all’impresa, contribuendo a un vero e proprio cambiamento culturale.

 

Serafini ha iniziato il suo intervento focalizzandosi sul tema dell’inclusione all’interno del Gruppo FS: nato sia dalla volontà di coniugare a tutti gli effetti la materia alle strategie di piano industriale - insieme agli obiettivi di sostenibilità - e sia come vera e propria leva di change management in un momento in cui l’azienda ha ampliato, integrato e diversificato i propri settori di business aprendosi, attraverso società partecipate e/o controllate, anche ai mercati internazionali.

In una prima fase, l’obiettivo di FS Italiane è stato quello di integrare la strategia dell’inclusione in alcune policy e strumenti aziendali, primo fra tutti il Codice Etico: supportando sia la crescita dei talenti che quella delle competenze, in un percorso paritario all’interno delle società. Successivamente, è stata avviata una campagna di comunicazione interna ed esterna con lo scopo di posizionare la dimensione della diversità come un elemento di valore per tutti.

 

Attualmente, la percentuale di donne in azienda è al 18,2% mentre da un punto di vista manageriale la percentuale sale al 27%. Il Gruppo FS si è quindi concentrato in primo luogo sulla categoria femminile realizzando delle concrete azioni a supporto alla genitorialità, ampliando le condizioni dedicate al congedo parentale facoltativo: retribuendo questo tipo di congedi non al 30% come previsto dalla legge ma al 100% per i primi 30 giorni e all’80% per i successivi, estendendolo in maniera diversificata tanto alle mamme lavoratrici quanto ai papà. E poi avviando dei percorsi di incontro e supporto sul tema della genitorialità, attraverso dei programmi formativi rivolti alle madri, ai padri e ai responsabili d’ufficio.

 

Un'altra categoria alla quale si è dedicata FS Italiane, riguarda il disability management. Da qui è nato il progetto InclusivaMENTE con lo scopo di rileggere i processi di selezione, sviluppo e formazione del personale in un’ottica inclusiva e di superamento degli stereotipi.