Il MIT diventa MIMS, cambia il nome e l’organizzazione interna del Ministero di Porta Pia. «Il cambio di nome corrisponde ad una visione di sviluppo che ci allinea alle attuali politiche europee». Così il ministro Enrico Giovannini, illustrando le azioni del nuovo Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS).
Oltre alla mobilità anche le infrastrutture diventano sostenibili. Quelle infrastrutture che verranno realizzate nei prossimi anni grazie anche al Next Generation EU (NGEU), il fondo approvato nel luglio 2020 dal Consiglio europeo con lo scopo di sostenere gli Stati membri colpiti dalla pandemia di COVID-19, e di trasformare la crisi in corso in un’opportunità per ripensare i nostri modelli di sviluppo a vantaggio delle prossime generazioni.
«L’obiettivo – spiega Giovannini – è promuovere una forte ripresa economica del Paese che sia sostenibile anche sul piano sociale e ambientale, come indicato dal Presidente Draghi, che ringrazio per aver sostenuto la proposta di modifica del nome del ministero».
COMPETITIVITÀ E OCCUPAZIONE, IL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR)
Una ripresa economica che generi competitività e occupazione. “Una ripresa sostenibile anche sul piano sociale e ambientale” puntualizza il ministro, in grado di programmare investimenti rapidi e consistenti e realizzare infrastrutture e sistemi di mobilità sostenibili, come previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Rafforzare e rendere moderne le reti infrastrutturali esistenti, investire in quelle sociali e nei diversi ambiti del sistema dei trasporti. Attuare le linee strategiche di intervento del PNRR permetterà di accelerare la riforma della mobilità sostenibile, riducendo il divario tra Nord e Sud, tra le città e nelle città.
IL MIMS SI RIORGANIZZA PER LE SFIDE SOSTENIBILI DEL FUTURO
Il cambio del nome del dicastero di Porta Pia si sostanzia e rafforza con una vera e propria riorganizzazione interna necessaria, come sottolinea lo stesso ministro, per «attuare subito l’indirizzo strategico sancito dal nuovo nome».
Il nuovo MIMS si struttura in tre dipartimenti, uno in più rispetto al passato.
Al primo dipartimento il compito di programmare e gestire le infrastrutture e i “sistemi a rete”, al quale si aggiungono le competenze relative ai sistemi informativi che assumono una valenza cruciale per monitorare, quasi in tempo reale, la realizzazione delle infrastrutture, gli investimenti nel settore dei trasporti, delle reti idriche e dell’edilizia pubblica.
Parallelamente la rivoluzione digitale dovrà estendersi anche sul fronte della progettazione e gestione delle infrastrutture destinata a diventare sempre più predittiva, a vantaggio della sicurezza di ponti, strade, edifici e dighe con benefici anche in termini di competitività per il Sistema Paese.
Migliorare sempre più la qualità della vita delle persone è la mission del secondo dipartimento. Attenzione per le opere pubbliche e per i progetti di grande rilievo per favorire il superamento dei divari territoriali esistenti nel nostro Paese. Dall’edilizia pubblica e rigenerazione urbana all’ammodernamento e potenziamento delle reti idriche, attività fondamentali anche per contrastare gli effetti della crisi climatica.
Il terzo dipartimento ha invece il compito di realizzare la mobilità sostenibile e di puntare al miglioramento della capacità del Sistema Paese di competere sul piano economico a livello europeo e internazionale. Per raggiungere questo obiettivo bisognerà fare leva sulle diverse articolazioni del sistema dei trasporti: stradale, ferroviario, aereo, il trasporto pubblico locale, i porti e gli aeroporti.
Rafforzate le funzioni del Corpo delle Capitanerie di Porto–Guardia Costiera e di controllo interno al Ministero con la creazione di una struttura organizzativa dedicata al controllo di gestione, di regolarità contabile, di legittimità amministrativa, di vigilanza sulla regolarità delle società partecipate o controllate.
E per chiudere una curiosità. Insieme al MIMS nasce il MITE, il nuovo Ministero della Transazione Ecologica che sostituisce il ministero dell’Ambiente. Il fisico Roberto Cingolani ne è il nuovo ministro.
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07 aprile 2025