Mettere in relazione l’articolata galassia delle stazioni ferroviarie con mete significative come parchi, siti Unesco, città slow e borghi, ma anche con ciclovie, cammini, sentieri e greenway. È l’obiettivo condiviso da Rete Ferroviaria Italiana e Alleanza per la Mobilità Dolce che, nel corso del 2022, daranno vita all’atlante della mobilità dolce. Un’iniziativa editoriale che verrà presentata domani, 29 aprile, nel corso di un evento online.
La diretta streaming, a cui è possibile partecipare compilando l’apposito form, si divide in due sessioni. La prima si chiama La collaborazione AMODO-RFI per la creazione dell’Atlante Mobilità Dolce italiano e prende il via alle 15:30 con gli interventi di Anna Donati, portavoce di AMODO, Sara Venturoni, responsabile Direzione Stazioni di RFI, e Giulio Senes, presidente di European Greenways Association e membro del comitato di gestione di AMODO.
La seconda tavola rotonda digitale dal titolo Atlante Mobilità Dolce: uno strumento per il turismo slow e la mobilità sostenibile nei territori italiani, a cui è stato invitato anche il Ministro per la Cultura, Dario Franceschini, inizia alle 16:15, termina alle 17:30 e vede la partecipazione di: Giuseppe Catalano, coordinatore della struttura tecnica di missione del MIMS, Giuseppe Roma, vicepresidente del Touring Club Italiano (TCI) e consigliere di Federturismo, Maria Elena Rossi, direttrice Marketing e Promozioni di ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo, Luigi Cantamessa, direttore di Fondazione FS Italiane, Stefano Mantella, direttore Strategie e Innovazione del Demanio dello Stato, Flavia Coccia, coordinatrice dell’area ricerca dell’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche (ISNART), e Vera Fiorani, amministratrice delegata e direttrice generale di RFI.
L’atlante, ideato da RFI e AMODO, mira a essere un prodotto editoriale che si distingue dalle altre guide già disponibili per determinati percorsi o destinazioni, valorizzando un sistema unico in cui le stazioni sono legate a mete naturalistiche, storiche, paesaggistiche, enogastronomiche.
Una formula di geografia collaborativa basata sulle tecnologie digitali in cui il gestore dell’infrastruttura ferroviaria e la rete di associazioni impegnate nel diffondere la cultura del turismo lento condividono le rispettive informazioni e operano fianco a fianco. Lo scopo? Individuare le cosiddette stazioni di posta, quei nodi intermodali lungo la rete ferroviaria in cui il viaggiatore può trovare i sevizi e gli interscambi per coniugare gli spostamenti in treno con quelli in bici o a piedi.
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