«Sono sempre stata timida, fin da piccola, e per comunicare con il mondo invece di parlare suonavo il pianoforte». Flavia Moretti, classe 2000, studia musica da quando aveva sei anni, frequenta il Conservatorio Licinio Refice di Frosinone e ha appena pubblicato K, il suo secondo album, diffuso sulle principali piattaforme di distribuzione digitale. «Un titolo simbolico che rappresenta l’incognita della vita, di chi siamo, del tempo che scorre inesorabile», spiega la musicista in erba.
Otto tracce per duetti, scritti ed eseguiti dalla giovane autrice, insieme a diversi musicisti professionisti al violino, al flauto e alla fisarmonica. Brani che sanno di mattino fresco, morbidi morsi di giovinezza, nostalgia per ricordi vivaci. Escursioni di classica che partono da Ludwig van Beethoven, il suo compositore preferito, suggeriscono rimandi a Ezio Bosso e richiamano note eclettiche e sperimentali.
Nel 2020 l’esordio con l’album Yume, pubblicato sulle maggiori piattaforme digitali con l’etichetta musicale Orpheus Classical, contenente 10 tracce, alcune delle quali composte da Flavia tra i 15 e i 18 anni. Tra queste spicca I miei ricordi, singolo scritto dalla Moretti nel 2015 ed eseguito per la prima volta dalla stessa musicista nell’ottobre 2016, durante le giornate di studio aperto Zusammenmusizieren con il Maestro Ezio Bosso, a Torino. Lo stesso Maestro resta colpito sia dall’esecuzione che dal titolo, vista la giovane età della ragazza.
«Scrivo quello che sento e mi circonda. Per me la musica è un mezzo di comunicazione, un linguaggio universale e una componente importante della mia vita», prosegue l’artista, «e tra dieci anni mi vedo ancora a suonare. Su un palco o per strada, ovunque sia possibile». Un talento junior da tenere sott’occhio.
Dall'11 al 18 novembre la Filarmonica di Milano in concerto
11 novembre 2021