In cover, Serena Autieri © Trabalza/Jin
I Borghi sono una famiglia come tante: mamma Anna, papà Guido e quattro figli vivono la loro quotidianità sullo sfondo del Lago di Bracciano (RM). Tutto sembra andare per il meglio quando una donna che arriva dal passato, in cerca di verità, scombussola la loro vita e quella delle persone che li conoscono. Il family drama di Canale 5 Buongiorno, mamma! è un grande racconto che si svela puntata dopo puntata, in cui ogni personaggio intraprende un viaggio alla scoperta di se stesso. Un serial pieno di mistero, lacrime e risate.
Il protagonista è Raoul Bova, che interpreta Guido, affiancato da Maria Chiara Giannetta nei panni di sua moglie Anna e da Serena Autieri aka Miriam, insegnante di sostegno. L’artista napoletana, diventata popolare grazie alla soap opera Un Posto al Sole, è stata protagonista in tv, al cinema e in teatro e ha dato la voce ad Elsa nei primi due capitoli del cartoon campione d’incassi Frozen. Dopo le riprese del nuovo film di Vincenzo Salemme Con tutto il cuore e un’esperienza a Rai Radio2 con il programma Serendipity, torna sul piccolo schermo.
Perché hai scelto di interpretare questo personaggio?
Mi hanno colpito la volontà e la forza di Miriam nell’affrontare e superare un periodo particolarmente complicato. In un momento doloroso, mostra molto coraggio e ricomincia proprio da se stessa, nonostante la sofferenza.
Che rapporto ha con il protagonista Guido?
È il preside della scuola in cui lei lavora. Per lui Miriam diventa un punto di riferimento e trova il coraggio di rimettersi in discussione. Il mio personaggio ha un’evoluzione in positivo attraverso l’insegnamento.
Grazie alla serie sei riuscita a comprendere meglio il punto di vista di maestri e professori?
Hanno un ruolo fondamentale nella vita dei ragazzi. In questo momento complesso possono dare un grande supporto perché hanno la mente dei nostri figli nelle loro mani.
Essere mamma durante la pandemia è dura?
Bisogna mettersi in discussione continuamente. Io mi scopro sempre diversa, cerco di adattarmi a ciò che accade. Ogni giorno mia figlia, che ha otto anni, cerca attività e stimoli nuovi per sfogare la sua voglia di fare, di muoversi. Io le dico che in questo momento possiamo leggere, studiare, pensare. E utilizzare un tempo prezioso per farci trovare pronte al momento opportuno.
Per lei che significa avere in casa la Elsa di Frozen?
Spesso ci ritroviamo a cantare insieme. E, quando si poteva, anche con le sue amiche (ride, ndr).
Come passerai la Festa della mamma?
Ci divertiremo a giocare insieme. Mia figlia non è una fanatica del mondo dello spettacolo, ma ha la passione per il canto e la recitazione: ho cercato, come tante mamme, di darle stimoli.
Riguardo al teatro, avevi progetti in corso prima che arrivasse l’uragano Covid-19?
Sì. Nella mia vita professionale ho sempre cercato di ritagliarmi uno spazio per il palcoscenico. Lo scorso anno stavo facendo le prove per il riallestimento del Rugantino al Sistina, ma a pochi giorni dal debutto tutto si è fermato. Dovevo cominciare anche una produzione nuova a Napoli su testi di Maurizio De Giovanni, con tanto di tournée, ma non è stato possibile nemmeno metterla in piedi.
Cosa rappresenta il teatro per te?
Amore, passione, necessità. Mi serve per mettermi in contatto con il pubblico e poterlo ringraziare, per condividere emozioni e trasmettere cultura. Questa è la bellezza degli spettacoli dal vivo: intrattenere e alleggerire gli animi. È dura farne a meno.
Hai rivisto la tua Napoli?
Ci sono tornata per girare Con tutto il cuore, il nuovo film di Vincenzo Salemme. È una città abituata ad affrontare le difficoltà, cerca sempre di darsi da fare, ma in questo momento siamo tutti nella stessa barca, cerchiamo di sopravvivere. Penso all’indotto dell’industria degli spettacoli dal vivo, agli alberghi, ai ristoranti. Dobbiamo tornare a esistere, riprendere le redini della nostra vita. Sento che c’è tanta voglia di rimboccarsi le maniche. Speriamo che, dopo i vaccini, la situazione possa tornare alla normalità.
Su Radio2, a gennaio, hai condotto Serendipity, un programma sugli incidenti fortunati. Ne hai avuto uno?
Non ce n’è stato uno solo, me ne capitano continuamente. Credo che dipenda da un modo positivo di predisporsi alle cose, che accadono quando siamo nella condizione mentale di poterle ricevere.
Su Rai2 il programma condotto dal giornalista
15 aprile 2021