A maggio 2020, in piena pandemia, ha fatto capolino in tv. Ed è stato un successo immediato. Giusi Battaglia, dalla sua cucina di Milano, ha fatto venire l’acquolina in bocca a suon di ricette palermitane: dalle arancine all’iris fritta con ricotta, passando per gli involtini con i gamberoni. Il boom di consensi, edizione dopo edizione, ha portato Food Network a investire di più su questo volto ormai familiare. Ed ecco che ogni sabato, alle 15:45, irrompe sul piccolo schermo Giusina in cucina - Seacily edition. Questa volta la padrona di casa lascia la comfort zone meneghina alla scoperta di due splendide isole della Trinacria: Favignana e Ustica. Il risultato? Un viaggio tra sapori e tradizioni di una regione unica.

 

Da dove nasce questo progetto estivo?

Avevo voglia di andare in Sicilia e respirare nuovamente l’aria della mia terra, sentirne i profumi, osservare i suoi paesaggi stupendi. Da quando ho iniziato il programma, non ero più riuscita a tornarci per le restrizioni dovute alla pandemia. Così, ho pensato a questa proposta e la rete ha accettato con entusiasmo. Ci siamo organizzati per tempo ed eccoci qui. Anche se non è stata un’impresa semplice.

 

Come mai?

In casa ho tutte le comodità, mentre in questa nuova versione del cooking show ho una cucina realizzata ad hoc sul mare. Ma credo comunque che il risultato sia più che dignitoso.

 

Cosa cambia rispetto all’edizione classica?

Il paesaggio vista mare, per prima cosa. Abbiamo avuto la fortuna e l’onore di cucinare a Favignana e a Ustica. Nella prima location eravamo nella spiaggia di Lido Burrone, mentre nella seconda ci siamo goduti la terrazza di un albergo che regala una veduta pazzesca sull’isola di origine vulcanica.

 

Cosa rappresenta, per te, il mare?

Un simbolo di vita. Dopo questo anno terribile, mi sembra un miracolo realizzare questo programma. Tra l’altro, uno dei motivi per cui ho deciso di andare in Sicilia è per poter raccontare mediaticamente la regione per una cosa bella come la cucina, che per me è arte, tradizione e cultura. Mi piacerebbe che gli spettatori si innamorassero

di questi luoghi e venissero a fare le vacanze qui. Già sui social, dopo aver visto le mie storie, diversi follower mi hanno detto di aver prenotato a Ustica e a Favignana. Per me è una vittoria: ripartire significa anche tornare a scoprire posti meravigliosi della nostra Italia.

 

Che ricette proponi al pubblico?

Estive e legate al territorio. A Ustica, per esempio, ho utilizzato le lenticchie molto pregiate della zona per una bella insalata con pesce spada. E poi ho preparato una pasta con zucchine, limone e parapandoli, i deliziosi gamberetti dell’isola. A Favignana, invece, abbiamo trovato un tonno meraviglioso per i miei manicaretti. E ho realizzato anche la granite e le brioche con il tuppo, tipiche del messinese. Sono ricette all’insegna della semplicità, ma sicilianissime.

 

Ci saranno anche momenti divulgativi, visto che sei open air?

Sono andata a trovare alcuni personaggi del posto come la signora Maria Cristina di Ustica, una simpatica 84enne che sgrana le lenticchie, una a una, dai baccelli della pianta. Mi ha raccontato la storia di questo legume, che vende nella sua bottega. A Favignana ho fatto quattro chiacchiere con Maria Guccione, memoria storica dell’isola, che ha fatto la chef in un ristorante. L’ho incontrata alla tonnara di Favignana, una delle più antiche del Mediterraneo, di proprietà dei Florio. Non tutti sanno che il tonno sott’olio lo dobbiamo proprio a loro: camminare in questo luogo, tra le scatolette vintage dell’epoca, è stato bellissimo.

 

Altre novità?

Ho portato con me Lello Analfino dei Tinturia, autore delle mie musiche da quando il format ha preso vita. Non potevo immaginare un viaggio in Sicilia senza di lui, anima pura sicula. Insieme abbiamo realizzato cose molto carine da vedere.

 

Ma nella tua cucina milanese ci tornerai?

Certo, ma in autunno. E dopo le ricette palermitane ci concentreremo su altre province della Sicilia.

Articolo tratto da La Freccia