In cover, la campionessa immersa nell’acqua invasa dalla plastica © Giuseppe La Spada

Parco naturale dello Stelvio, ghiacciaio vallivo dei Forni: 20 km2 di superficie nel 1800, la metà nel 2021. È il secondo più grande d’Italia e si scioglie alla velocità di 100 metri l’anno, perché le temperature si alzano, gli inverni sono brevi e le estati si allungano. La campionessa di sci alpino Federica Brignone, che a giugno 2020 è salita lassù per godere di uno scenario straordinario, ha notato con rammarico la riduzione del manto bianco.

La sciatrice al ghiacciaio dei Forni, nel Parco nazionale dello Stelvio © Giuseppe La Spada

L’atleta, pluripremiata tanto da raggiungere Deborah Compagnoni come l’italiana più vincente di sempre, è l’unica donna nel nostro Paese ad aver conquistato la Coppa del mondo generale di sci. E ora investe le sue energie per affrontare la sfida contro i danni provocati dai cambiamenti climatici.

 

Dal 2017, infatti, Brignone porta avanti il progetto Traiettorie liquide per combattere tutto ciò che contribuisce all’inquinamento dell’acqua. «In ognuno di noi esiste una piccola parte dell’oceano primordiale e proprio per questo siamo chiamati a preservarlo»: è questo il messaggio che riassume il suo impegno nella campagna di sensibilizzazione sui problemi dovuti allo scioglimento dei ghiacciai e all’invasione della plastica nel mare

La campionessa immersa nelle acque di Lipari (ME) con la tenuta di gara © Giuseppe La Spada

Ecco, quindi, che la campionessa si tuffa in acqua con tuta e sci, come se fosse in gara, in uno scatto realizzato dal fotografo Giuseppe La Spada, suo compagno di viaggio in questa battaglia per salvare il pianeta. O si presenta davanti all’obiettivo su un ghiacciaio «bellissimo e struggente», come descrive lei stessa, con un abito bianco prodotto in materiale di scarto, un mantello tricolore e la Coppa del mondo in mano.

 

«Il ghiacciaio è molto cambiato negli anni a causa del darkening, lo scurimento dovuto all’inquinamento industriale, ai detriti e alla plastica. È più nero rispetto al passato e quindi riflette poco le radiazioni solari. Inoltre, a causa dell’innalzamento delle temperature, qui gli accumuli si sono notevolmente ridotti: ormai piove invece di nevicare».

 

In precedenza, nelle prime due Traiettorie del 2017 e 2018, Brignone si era immersa con gli sci nelle acque siciliane di Lipari (ME) e in altri mari italiani, dove plastica e scarti si accumulano da anni. Immagini intense con cui ha voluto trasmettere un senso di claustrofobia e soffocamento, quasi a immedesimarsi con pesci, tartarughe e altri esseri viventi che popolano il mare.

Federica Brignone con la Coppa del mondo generale © Giuseppe La Spada

Nel 2019, per la terza esperienza ecologica, aveva realizzato una staffetta subacquea nel Lago di Garda con l’obiettivo di recuperare bottiglie, lattine e sacchetti da consegnare ai bambini che hanno in mano il futuro.

 

«Per fortuna, differenziare i rifiuti è diventata ormai la normalità», precisa la campionessa, «ed è aumentata la sensibilità sugli sprechi. Si utilizzano meno contenitori di plastica e si sostituiscono sempre di più le bottigliette monouso con le borracce».

 

Finita la stagione agonistica, in primavera, la sciatrice parte con una nuova iniziativa. La missione 2021 è indirizzare i consumatori verso l’uso di prodotti dermocosmetici biodegradabili, con packaging ecologici e riciclabili a tutela della biodiversità. Con gli occhi puntati sull’inquinamento dei fiumi che riversano enormi quantità di rifiuti nel mare. Traguardo finale: curare il mondo per vivere in un ecosistema più sano.

Articolo tratto da La Freccia