La presentazione del Piano Industriale del Gruppo FS è stata replicata martedì 17 maggio. Stessa stupenda location, l’ala Mazzoniana di Roma Termini, stessi protagonisti, ma con una diversa platea. Non più giornalisti, fotografi e cameramen ma lavoratrici e lavoratori del Gruppo FS chiamati a farsi ambasciatori del Piano, portavoce e interpreti del nuovo corso di FS, anzi del “tempo nuovo” che questo piano intende inaugurare.
E sebbene l’aggettivo “nuovo” sia tra i più abusati e consunti, abbiamo la legittima presunzione di usarlo, stavolta, nell’accezione più autentica. Perché il tasso di innovazione, discontinuità, rottura delle consuetudini rispetto al passato è elevatissimo.
Lo è nel portare fisicamente la presentazione del Piano sui territori, con una presidente e un amministratore delegato che incontreranno le colleghe e i colleghi in un roadshow lungo la penisola. E questo, che già rappresenta una grande novità, acquista una connotazione ancor più decisa se pensiamo all’assuefazione agli webinar e ai meeting digital imposta da due anni di pandemia.
Ma cambia tantissimo anche nella comunicazione, affidata appunto anche a interpreti non professionisti, disintermediata, che utilizzerà tantissimo i social, viva e vivace. Una comunicazione affidata a 100 ambassador, a colleghe e colleghi che sapranno raccontare il nuovo corso di FS che intende permeare consuetudini e stili di vita, diventare un modo diverso di vivere il viaggio, e raccontarlo.
Di progettare e pensare binari e strade. Di connettere persone e cose, idee e territori. Di sostenere la leggerezza con la solidità di un grande Gruppo industriale e dei suoi progetti. Con le sue donne e i suoi uomini, animati da un forte spirito di appartenenza e da altrettanto solidi valori etici. Con la sostenibilità nella sua triplice accezione come faro di ogni propria azione. In grado davvero di dar vita a un tempo nuovo.
M.M.