Un cammino inedito, di 110 chilometri, per seguire le orme della transumanza dei pastori abruzzesi che, ogni stagione, partivano dall’Appennino per portare le greggi nel clima più mite del Tavoliere delle Puglie.

 

Vie d’erba che sono anche sentieri perfetti, ma senza segnaletica o, nel caso ce l'abbiano, è molto vecchia e poco comprensibile.

 

Il cammino - percorribile in sei giorni a piedi - attraversa l’Abruzzo e il Molise: da Pescasseroli (AQ) si attraversa il Parco Nazionale di Abruzzo e Molise, poi tappe a Opi, la Val Fondillo, la Camosciara, Civitella Alfedena, Villetta Barrea, il lago di Barrea e Alfedena. In Molise si cambia e, per quattro giorni, si segue il tratturo Castel di Sangro-Lucera fino a terminare a Campobasso.

 

Un viaggio nelle tradizioni, nella cultura e nella religiosità dei molisani che, storicamente, hanno legato la loro vita alla pastorizia transumante con queste vie riorganizzate nel 1447, quando a Foggia Alfonso D’Aragona istituì la dogana della “mena” (conduzione) delle pecore, creando un'industria armentizia basata sulla lana. Il tavoliere fu riservato ai pastori transumanti, agli antichi proprietari potevano utilizzare i campi nei mesi estivi con dazio da pagare. 

 

Il ciclico spostarsi dei pastori con le pecore, iniziava ritualmente il 29 settembre, giorno dedicato a San Michele, protettore dei pastori, mentre il ritorno in Abruzzo coincideva con l’inizio dell’estate. Gli inverni delle montagne abruzzesi e le estati della pianura, obbligavano i pastori a spostarsi ogni anno affinché le pecore potessero trovare sempre il luogo più adatto per alimentarsi e produrre lana, latte e carni di qualità.

 

La rete tratturale recuperata, inoltre, nel dicembre 2019 ha ricevuto la designazione da parte dell’UNESCO, come patrimonio immateriale dell’umanità, buon auspicio perché si possa avviare un percorso di rivalutazione a livello istituzionale e operativo.