È stata restituita alla città la facciata della stazione-museo di Campo Marzio, a Trieste. A 17 mesi dall’inizio del restauro di questa perla architettonica, è possibile apprezzare di nuovo il prospetto esterno dell’edificio, che si affaccia su viale Giulio Cesare. La struttura, costruita dalle ferrovie dell’impero austro-ungarico, fu acquisita dal Gruppo FS nel 1923, dopo il Trattato di Saint Germain che nel 1919 aveva sancito le ripartizioni territoriali alla fine della prima guerra mondiale. Chiusa alla circolazione dagli anni ’60, è stata convertita a museo già dal 1984.

 

Ottimo esempio di stile Liberty, ha una facciata con ampie vetrate interrotte da una tettoia in ferro con ricche elaborazioni e decorazioni floreali. I lavori si sono focalizzati sul consolidamento dell’involucro esterno, con il risanamento delle coperture e dei solai di sottotetto e grande attenzione ai paramenti murari. In particolare, sono stati effettuati interventi su intonaci, cornicioni di gronda, cornici e modanature, mediante azioni di rifinitura molto delicate a causa del precario stato conservativo di molti elementi decorativi. Contemporaneamente, sono state recuperate anche le inferriate e gli infissi originali.

 

Grazie alla riqualificazione del prospetto esterno, la stazione sembra aver compiuto un salto indietro nel tempo, fino al 1906, quando fu interessata da una serie di ampliamenti e dalla costruzione del fabbricato di testa, firmato dall’architetto viennese Robert Seelig. I lavori finalizzati al completo restauro della struttura, a opera di Fondazione FS Italiane, sono divisi in tre fasi e prevedono non solo un nuovo museo, ma anche un hotel a tema ferroviario. Un progetto ambizioso che permetterà di creare un grande polo attrattivo in una zona di interscambio culturale tra Italia, Austria, Slovenia e Croazia, capace di spingere la rigenerazione urbana ed economica di una vasta porzione cittadina. Il prossimo traguardo sarà il rinnovo dei locali interni della stessa ala. Un impegno fondamentale per valorizzare questo gioiello e consegnarlo alle generazioni future.

La facciata restaurata della stazione-museo di Campo Marzio, a Trieste © Archivio Fondazione FS Italiane

Articolo tratto da La Freccia