Una passeggiata attraverso i monumenti più emblematici di Milano: dal Castello Sforzesco fino a Piazza della Scala, passando per il Duomo e la Galleria Vittorio Emanuele II. Ma raccontando le sovrane, le dame e le altre figure femminili che hanno animato quei luoghi. Così quello che sembra un itinerario classico si può trasformare in un viaggio inedito alla scoperta di storie tanto fascinose quanto sconosciute.

Your Travel Diary, tour operator specializzato in percorsi personalizzati, ha ideato itinerari al femminile nel capoluogo lombardo e fuori porta che includono La Milano delle donne. Il Comune lo ha inserito nel palinsesto culturale I Talenti delle donne che celebra le idee, i contributi e le battaglie di grandi protagoniste del passato e del presente.

Davanti al Castello Sforzesco non si parla di Francesco Sforza o Leonardo da Vinci, ma delle donne che lo hanno abitato, dalle illustri dame alle cortigiane, fino alle più umili lavoratrici. E qui le scoperte sono davvero tante, a partire dall’importante ruolo che nel XV secolo le donne potevano ricoprire, in ambito governativo e diplomatico, e in quanto committenti di edifici come nel caso di Bianca Maria Visconti e Bona di Savoia.

Castello Sforzesco, Milano

Terminata la visita dei cortili del Castello, si attraversa Via Dante, soffermandosi sulla dimora di Cecilia Gallerani meglio conosciuta come La dama con l’ermellino del quadro di Leonardo, di cui fu intima amica oltreché musa. Raffinata e coltissima,  animava salotti ed happening culturali, come si direbbe oggi. 

Anche il Duomo può essere descritto in chiave femminile, a partire dalla sua dedicazione, Maria Nascente, rappresentata dalla famosa statua della Madonnina, posta sulla guglia più alta a protezione della città. Interessante ricordare come quest’area, da sempre centrale e sacra per la città, abbia da secoli ospitato luoghi di culto dedicati a divinità femminili: la precedente cattedrale di Santa Maria Maggiore e l’ancor più antica Santa Tecla, il fantomatico tempio dedicato a Minerva in epoca romana e addirittura uno dedicato alla dea celtica Belisama, protettrice delle acque e dei cicli lunari che veniva raffigurata con un serpente e una scrofa bianca, entrambi legati all’emblema e alle origini leggendarie di Milano.

Galleria Vittorio Emanuele II, Milano

Tornando a tempi più recenti, si percorre la Galleria Vittorio Emanuele II, il cosiddetto “salotto” della città, immaginando le tante donne che nel tempo l’hanno attraversata lasciandosi stregare dalle eleganti vetrine o sostando nei prestigiosi caffè. Tra loro, all’inizio del secolo scorso, ci si poteva imbattere anche nella grande politica, rivoluzionaria nonché una dei fondatori del partito socialista italiano, Anna Kuliscioff. Abitava, infatti, proprio all’imbocco della Galleria, come ricordato da una targa bronzea. Le cronache raccontano di un modo di dire diffuso secondo cui, a Milano, per coraggio, combattività e forza d’animo c’era un solo vero uomo: Anna Kuliscioff. Peccato fosse una donna!

La passeggiata si conclude in Piazza Scala, citando le artiste che da secoli recano lustro a uno dei teatri d’opera più prestigiosi del mondo. Si passano in rassegna le divine cantanti, da Giuditta Pasta a Maria Callas, le ballerine da Fanny Essler all’indimenticata Carla Fracci, senza tralasciare costumiste, sarte e scenografe.

Il Teatro prende il nome da una chiesa, Santa Maria della Scala, che precedentemente sorgeva al posto del teatro. Quella chiesa fu voluta nel XIV secolo da Regina della Scala, il cui nome poi identificò uno dei luoghi della cultura più famosi al mondo.

Ballerini al teatro La Scala di Milano