Cinquantotto anni, insegnante di musica al Conservatorio Giuseppe Martucci di Salerno.  Francesca viaggia di continuo tra Napoli e Salerno, in treno, bus e automobile.

 

Che rapporto hai con il treno?

Mi sposto per lavoro, viaggiare è dunque per me un’esigenza quotidiana.

 

Qualche difficoltà nei tuoi trasferimenti?

Una cosa che mi limita molto nell’utilizzo del treno è il fatto di dover arrivare nella stazione di Napoli C.le e in quella di Salerno in taxi oppure in auto. Il trasposto pubblico non soddisfa adeguatamente le mie esigenze di spostamento.

 

A qualunque ora?

Soprattutto la mattina, quando devo prendere il treno molto presto: esco di casa almeno un’ora prima per essere sicura di non perderlo. Purtroppo, abito lontano dalla metropolitana, e il bus impiega troppo tempo per arrivare in stazione a Napoli.

Quali treni scegli, di solito?

In genere prendo il Regionale veloce da Napoli a Salerno che, in questo breve tratto, impiega più o meno lo stesso tempo del Frecciarossa, circa 30 minuti. Questi Regionali sono comodi, economici, puntuali, e non c’è bisogno di prenotazione. Mi capita di utilizzare molto più spesso l’Alta Velocità per il ritorno, piuttosto che per l’andata.

 

E a bordo come passi il tempo?

Su molti Regionali purtroppo non ho l’opportunità di lavorare al meglio, come invece accade sulle Frecce. Sarebbe comodo avere, anche sui treni locali che percorrono questa tratta, delle buone basi per appoggiare il pc portatile. Diverso quando mi sposto da Napoli a Roma, in questo caso utilizzo sempre le Frecce: lavoro, mi documento, mi porto avanti con le attività e in un batter d’occhio arrivo nella Capitale.

 

Sulla base della tua esperienza quotidiana, cosa miglioreresti?

La percezione di sicurezza, per una donna che viaggia da sola, gioca senza dubbio un ruolo fondamentale. Da questo punto di vista segnalo una disparità ancora eccessiva fra treni regionali e Frecce: mi sento molto sicura e coccolata sui treni AV, un po' meno sui Regionali, specie la mattina presto, quando le carrozze sono ancora poco frequentate. Al ritorno, da Salerno a Napoli, inoltre, mi piacerebbe attendere il treno in una sala d’attesa confortevole: una mancanza che nell’ultimo inverno si è fatta sentire parecchio.