In apertura, il processo di controllo della qualità del filato © Archivio Manteco

Era il 1941 e, in assenza di lana vergine, l’imprenditore Enzo Anacleto Mantellassi iniziò a raccogliere e riciclare indumenti e coperte militari, allora realizzati in lana pettinata di altissima qualità, per creare una nuova fibra rigenerata, che veniva poi filata, tessuta e rifinita. Nacque così l’azienda Manteco che, nel corso dei decenni e con il passare delle generazioni, è cresciuta senza perdere la sua identità: investe ancora sull’economia circolare, su pratiche e materiali sostenibili e su una produzione interamente made in Italy. Oggi l’impresa di Montemurlo, in provincia di Prato, è specializzata in tessuti di lana cardata, sia vergini sia riciclati, ma propone anche stoffe in cotone, lino e fibre artificiali certificate che vengono usate da più di 500 marchi in tutto il mondo. Grazie a questo approccio green, nel 2023 Manteco ha vinto il Climate Action Award ai Sustainable Fashion Awards promossi dalla Camera nazionale della moda italiana per aver ridotto le emissioni di gas serra e il premio per la Top 100 Performance ai Sustainability Award sponsorizzati da Kon Group, Altis Università Cattolica e Reprisk. A guidare oggi l’azienda è Franco Mantellassi, insieme ai figli Marco e Matteo, entrambi Ceo.

 

Marco, quali sono i vostri punti di forza e cosa vi rende unici?

Produciamo al 100% in Toscana, in una filiera specializzata, a chilometro zero, completamente tracciata, trasparente e certificata chiamata MSystem. Seguiamo i più alti standard produttivi e grazie al nostro design, ai progetti di economia circolare innovativi e a una produzione efficiente e senza sprechi non siamo solo un fornitore, ma un partner circolare per i brand che lavorano con noi. Abbiamo 15 brevetti e 17 marchi registrati, tra cui le nostre lane ReviWool ®, vergine a basso impatto, e MWool®, riciclata di nuova generazione. Manteco è conosciuta in tutto il mondo come sinonimo di qualità e sostenibilità.

 

Da dove arriva e come si sviluppa la vostra attenzione all’ambiente?

Proviene dal Dna dell’azienda, dai nostri valori e dalla nostra visione, ma anche da una strategia ben definita che portiamo avanti da tre generazioni. Ciò che fa la differenza oggi sono le certificazioni e l’approccio scientifico, il nostro controllo sulla filiera e la compliance agli standard e alle certificazioni più importanti. Manteco ha sviluppato numerose iniziative per favorire una moda circolare: un sistema zero waste per recuperare gli scarti industriali di lana dai processi produttivi, una filosofia di sustainable design per creare filati durevoli e riciclabili, due progetti specifici per riutilizzare gli scarti dei tessuti di lana prodotti durante la fase di confezione degli abiti, ma anche i capi di lana invenduti e quelli di seconda scelta. Abbiamo all’attivo anche tre pubblicazioni scientifiche, siamo membri del network della Ellen MacArthur Foundation e partner del Monitor for circular fashion della Bocconi School of Management.

Da sinistra, Marco, Franco e Matteo Mantellassi

Da sinistra, Marco, Franco e Matteo Mantellassi © Giuliano Koren - Archivio Manteco

Dal 2018 portate avanti anche la Manteco Academy. Di che si tratta?

È un hub culturale innovativo attraverso il quale condividiamo i nostri valori, la nostra cultura e il know-how su sostenibilità, ecodesign ed economia circolare. Dalla sua nascita, abbiamo incontrato e formato migliaia di studenti di moda da tutto il mondo, attraverso lezioni, webinar e viaggi sul campo con personale specializzato, affinché possano contribuire in futuro a un sistema più rispettoso dell’ambiente. Negli ultimi anni, il progetto si sta allargando anche verso i brand: sempre più clienti ci chiedono questo tipo di formazione per accrescere la cultura aziendale sul tema green. Dal 2021, poi, abbiamo istituito anche il Manteco Sustainability Award.

 

Come funziona?

È un concorso di moda rivolto a tutti gli studenti e le studentesse delle università partner che vogliono mettere alla prova le loro capacità di ecodesign. Gli allievi, da soli o in gruppo, devono presentare un progetto di capsule collection sostenibile o circolare. Manteco valuta tutti i lavori insieme alla scuola e sceglie un vincitore, tenendo conto di materie prime, design e look, dando la massima importanza alla riciclabilità e all’impatto ambientale. Il miglior progetto viene premiato con una fornitura di tessuti gratuita per lo sviluppo di una collezione. La cosa più importante è che grazie a questo contest stimoliamo i futuri designer a ripensare la moda.

 

Che impatto hanno avuto gli ultimi riconoscimenti sul vostro lavoro?

Siamo molto onorati di averli ottenuti ma anche consapevoli che rappresentano il coronamento della nostra storia. Manteco si è impegnata sin dalla sua nascita per la moda circolare, contribuendo così alla transizione verso la sostenibilità. Queste vittorie ci danno ancora più forza e una maggior spinta per fare sempre meglio.

Articolo tratto da La Freccia