Giorgia Cardinaletti è una delle giornaliste di mamma Rai balzate, per bravura e professionalità, all’attenzione del grande pubblico. Dopo essersi fatta le ossa su Rainews24 e aver condotto il programma Pole Position su Rai1, è diventata il volto femminile della Domenica Sportiva ed è stata al timone di Dentro il Festival, su RaiPlay, durante la settimana di Sanremo. Attualmente fa parte della redazione del Tg1, curando collegamenti e aggiornamenti anche sulla situazione Covid-19. E di lei si parla anche come possibile conduttrice di Unomattina Estate
 

L’estate che porti nel cuore?

Quelle di quando ero bambina a Senigallia, da mia nonna. Una volta si andava in villeggiatura al mare per quasi un mese. I miei genitori mi portavano lì e mi divertivo tantissimo: ricordo che i bagni erano scanditi dalla voce dell’altoparlante dello stabilimento. Ci sono, poi, altri momenti estivi e posti a cui sono affezionata.
 

Quali?

Quando ho visitato l’Oman con mia madre. Entrambe abbiamo lo spirito da viaggiatrici. Me lo ricordo con molto piacere soprattutto ora, in periodo di coronavirus, perché ci si chiede quando sarà possibile tornare a muoversi in compagnia dei propri genitori.
 

Altri posti degni di nota?

Il Canada. Ci sono stata con la mia famiglia per rivedere uno dei miei fratelli che vive a Toronto. È stato un tuffo nel passato: avevamo preso una casa e si sono riproposte le stesse dinamiche di quando eravamo tutti e cinque sotto lo stesso tetto. La coda in bagno, il caos per i tanti cellulari, chi sta troppo al telefono, le attese sulla porta per uscire perché non tutti sono pronti. Ne farei uno all’anno di viaggio così.
 

Quale canzone ti ricorda l’estate?

Guarda come dondolo di Edoardo Vianello, inserita nella colonna sonora del film Il sorpasso di Dino Risi. Questo brano ha fatto da sfondo a un momento a cui tengo molto: nel 2012, con quattro amici pazzi come me, abbiamo realizzato un reportage sull’Italia del Sorpasso, ripercorrendo dopo 50 anni, proprio a bordo della Lancia Aurelia B24, lo stesso tragitto di Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant. L’obiettivo era vedere cosa era rimasto uguale e cosa era cambiato. Abbiamo anche incontrato le comparse della pellicola, facendoci raccontare storie e aneddoti. Un progetto semplice, artigianale, ma ricco di contenuto. Quella canzone mi fa pensare al vento tra i capelli

e ai tanti scenari visti dalla storica decappottabile.
 

Dove andrai quest’anno?

A Genova, la città del mio compagno. Privilegio l’Italia scegliendo un posto dove vado ogni anno e che, per me, rappresenta un abbraccio. Poi tornerò sicuramente nelle Marche, magari al Conero. Voglio passare un po’ di tempo con la mia famiglia che non vedo dal 29 dicembre 2019.