In cover, Castello della Manta (CN) © Dario Fusaro
Un angolo da scoprire si nasconde in Piemonte, ai piedi del Monviso, al confine tra Francia e Italia. La mostra Tesori del Marchesato a Saluzzo (CN), fino al 31 ottobre, ne illustra il periodo del maggior fulgore, tra il XII e il XVI secolo, tra Medioevo e Rinascimento.
Questo piccolo stato di frontiera conobbe uno straordinario sviluppo politico e artistico, grazie al costante dialogo che la famiglia seppe mantenere con le più importanti corti d’Europa.
L’esposizione si distribuisce su tre sedi nel centro della cittadina che, con le terre del Monviso, è candidata a Capitale italiana della cultura 2024. Tra l’ex monastero di Santa Maria della Stella, il Museo civico Casa Cavassa e La Castiglia, antica residenza dei Marchesi, sono esposte oltre 70 opere, provenienti dalle principali istituzioni italiane ed europee.
Una delle pagine del manoscritto Le Chevalier Errant
Preziosi codici miniati, opere su tela, affreschi, sculture e documenti d’epoca permettono di conoscere un notevole patrimonio di arte e cultura. Molti dei capolavori, come le opere pittoriche di Pietro da Saluzzo, dei Biazaci, e dei Pocapaglia o gli affreschi di Hans Clemer, arricchiscono ancora oggi la città e i dintorni, stimolando la curiosità di visitare un paesaggio compreso tra la pianura, nelle province di Cuneo e Torino, e le vallate alpine, dominate dal Re di Pietra.
Inseriti in questo contesto risaltano il Castello della Manta, l’Abbazia di Santa Maria di Staffarda, la Cappella Marchionale di Revello e i Castelli Tapparelli d'Azeglio di Lagnasco.
Protagonista del Marchesato nella stagione tardo-gotica è il marchese Tommaso III, il cui ruolo politico è fondamentale nei rapporti con il ducato di Savoia e il regno di Francia. Uno dei più importanti testi cavallereschi del periodo è lo Chevalier Errant, di cui è autore lo stesso marchese.
Una delle pagine del manoscritto Le Chevalier Errant
Dopo 600 anni, dal 5 al 10 ottobre, eccezionalmente torna a Saluzzo in occasione della mostra, nel Monastero della Stella, l’elegante manoscritto, conservato di solito nella Biblioteca Nazionale di Francia, a Parigi. E sarà anche oggetto del convegno Le Chevalier Errant: amore, fortuna e conoscenza. Le vie della cultura nel Medioevo europeo, venerdì 8 ottobre.
Al centro dell’attenzione è un capolavoro della produzione miniaturista parigina trecentesca, che racconta un viaggio virtuale tra realtà e finzione, di tradizione dantesca, come cornice per divulgare le leggende del tempo. Scritto tra il 1394 e i primi anni del Quattrocento è una sorta di manifesto dei legami politici e culturali tra il piccolo Marchesato e la Francia di Carlo V e di Carlo VI.
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