Lo sguardo è lo specchio dell’anima. Sì, ma non solo. Con l’utilizzo delle mascherine, negli ultimi due anni l’attenzione sul viso si è spostata dalle labbra agli occhi, fermandosi però non solo sulle palpebre, ma anche sulle sopracciglia. Ridotte ai minimi termini dalla moda ultra fine degli anni ’90, oggi invece le si desidera piene e curate. A questo viene incontro il microblading, trattamento estetico che si è indubbiamente posizionato in testa alla classifica dei più richiesti per ottenere sopracciglia impeccabili, restituendo loro forma e spessore secondo le regole auree e i canoni estetici attuali. Come guida per appassionati o per addetti ai lavori c’è il libro Il microblading sopraccigliare (Edizioni Lswr, pp. 176 € 34) del make-up artist Rossano De Cesaris, che ci spiega i segreti di questa tecnica.

Il make-up artist Rossano De Cesaris

Rossano De Cesaris

Come spieghi il grande successo del microblading in questo ultimo periodo?

Rappresenta la soluzione ottimale per tornare ad avere sopracciglia piene, l’ideale qualora le si voglia infoltire in una maniera del tutto naturale. Si tratta di una metodica che può essere impiegata sia su un sopracciglio totalmente sprovvisto di peli, sia per ricostruirne soltanto delle aree mancanti, altrimenti per bilanciare due sopracciglia fra loro asimmetriche. Specialmente per quanto riguarda la tecnica denominata pelo a pelo, la naturalezza del microblading è a dir poco ineguagliabile. In particolar modo dal 2015 in poi, il trattamento in questione ha raccolto notevoli consensi in tutto il mondo occidentale, aprendo le porte a una molteplicità di nuovi clienti fino a quel momento scettici nei confronti delle metodiche tradizionali del trucco permanente.

 

Le varie tipologie di disegno?

L’effetto pelo a pelo (chiamato anche hairstrokes tecnique), è il più naturale in assoluto tra quelli ottenibili nel contesto della micropigmentazione sopraccigliare ed è indubbiamente indicato a un cliente che desideri un trucco permanente poco visibile. Il lavoro è mirato all’ottenimento di sopracciglia naturali dal vero e proprio effetto 3D. A tal proposito, sono numerose le varianti e le declinazioni da adottare per ciò che concerne la disposizione dei peli, tuttavia gli stili sono raggruppabili in tre grandi categorie principali. Lo stile europeo, che contempla tutti i peli aventi una direzione di crescita dal basso verso l’alto, tornato alla ribalta nelle ultime stagioni per via dell’avvento delle laminazioni alle sopracciglia e l’affermarsi della tendenza delle soap brows all’interno dei make-up trend. Lo stile asiatico, caratterizzato dall’avere soltanto la prima metà del tratto ascendente del sopracciglio, i cui peli sono orientati verso l’alto, mentre dalla seconda metà in poi dello stesso (e ovviamente anche lungo l’intero tratto discendente), tutti i peli sono rivolti verso il basso, esattamente come viene riscontrato osservando le sopracciglia naturali nelle popolazioni asiatiche. Infine il cosiddetto stile misto, che è indubbiamente il pattern che va per la maggiore nel mondo occidentale. Ad ogni modo, la regola aurea rimane quella di osservare e saper riprodurre la struttura originale del sopracciglio del cliente, al fine di ottenere un effetto di maggior naturalezza. Tuttavia, l’effetto pelo a pelo è sconsigliato a chi abbia una pelle molto grassa in quanto farebbe fatica ad attecchire e dove spesso la definizione del singolo pelo è destinata a perdersi nel giro di qualche settimana: è in casi come questi che è meglio optare per il microshading, per realizzare all’interno delle sopracciglia una sfumatura simile all’effetto matita, attuabile in base alla conoscenza dei differenti aghi e relativi metodi di applicazione sulla cute.

La cover del libro Il microblading sopraccigliare di Rossano De Cesaris

La cover del libro Il microblading sopraccigliare

Importante anche la parte che riguarda l’igiene dai test allergici alle sterilizzazioni. Quanto è importante?

Tatuaggi e permanent make-up possono rappresentare un rischio, oltre che nell’eventualità in cui vengano impiegate sostanze nocive all’interno delle miscele coloranti, anche qualora i trattamenti siano effettuati in luoghi o adottando procedure che non rispettino le norme igieniche di sicurezza. Sono importantissime le misure cautelative circa la disinfezione, la sterilizzazione e l’igiene generale, allo scopo di evitare il contagio fra clienti oppure tra operatore e cliente (pericolo di cosiddette infezioni crociate). Da parte degli operatori è necessario un rigoroso rispetto delle indicazioni provenienti dal Ministero della Salute. Raramente può capitare anche che un soggetto trattato manifesti in seguito delle reazioni allergiche piuttosto difficili da risolvere. Ad esempio, una delle allergie più frequentemente riscontrabili è quella al nichel: le preparazioni coloranti di ultima generazione ne contengono una percentuale molto bassa, quantità ben tollerata anche dai soggetti allergici al metallo stesso. A Scopo cautelativo si può effettuare un patch test,  una prova pre-trattamento che consiste nel tatuare un puntino sull’avambraccio o dietro l’orecchio, chiudendolo con un cerotto e da controllare dopo 2-3 giorni: se la zona non risulta assolutamente arrossata, gonfia o pruriginosa, si può tranquillamente procedere al trattamento vero e proprio.

 

Nel libro c’è un capitolo sulla cura post trattamento, il segreto per farlo durare più a lungo?

Premesso che lo sbiadimento graduale e progressivo è del tutto fisiologico, considerando che nella micropigmentazione vengono impiegati dei pigmenti prettamente bioriassorbibili, la durata è un fattore influenzato da variabili soggettive, come l’età, lo stile di vita, il potere di fagocitosi da parte dell’organismo in questione e non ultimo il colore impiegato (quello scuro tende a durare maggiormente). In linea di massima, i consigli da seguire per mantenere l’effetto inalterato il più possibile sono l’evitare eventuali peeling chimici/enzimatici e prodotti al retinolo nell’area delle sopracciglia ma soprattutto è consigliato applicare quotidianamente, a prescindere dalla presenza o meno del sole, un’ottima crema protettiva solare 50+ su tutte le sopracciglia, oltre che sul resto del viso, e, in caso di esposizione solare diretta e volontaria, applicare nuovamente la crema protettiva ogni ora e mezza circa.