In apertura un estratto della copertina del libro di Massimiliano Beneggi
Non chiamateci vallette è il nuovo libro di Massimiliano Beneggi, ospite ai microfoni di FSNews Radio. Un viaggio nella storia televisiva che parte dall’oramai lontano 1954 fino ai giorni nostri, con una narrazione divertente, curiosa e a volte anche dai tratti provocatori che si concentra per la prima volta in un testo sul ruolo femminile. Disponibile in tutte le librerie e store digitali, il libro analizza la figura della “valletta” e della relativa trasformazione dovuta al tempo e alle inevitabili esigenze sociali.
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L’autore con meticolosa ricerca e passione riunisce nel racconto soubrette, showgirl e assistenti per restituire al pubblico la dignità intellettuale e la centralità di quelle donne nei programmi tv, oltre al gusto enciclopedico apprezzato da chi ama il piccolo schermo. Beneggi usa un linguaggio scorrevole, ironico, molto chiaro e lo si evince quando sottolinea che il termine “valletta” sia stato usato nel corso negli anni in modo purtroppo dispregiativo, soprattutto quando si descrivevano le signore dello spettacolo ad inizio carriera. Qui il suggerimento di cambiare lo slang con un vocabolo nuovo, che deriva dalla lingua rumena: gospodina.
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi a proposito del suo libro: «La gospodina è la padrona di casa che si occupa degli ospiti e della loro accoglienza, pur senza essere la capofamiglia. È un pò quello che ha sempre fatto la partner femminile di turno in televisione. Quasi tutte le conduttrici, ai loro esordi, sono state definite indistintamente vallette e, in fondo, non ci sarebbe niente di male nel riconoscere il percorso di una gavetta che oggi sembra scomparsa. Il termine valletta, però, è sempre stato sbagliato su tre piani: quello sociale, perché significa descrivere una netta subordinazione, quello televisivo, perché non delinea differenze tra ruoli diversi e quello linguistico perché non esplicita completamente il senso di ciò che vuole indicare. Oggi, che abbiamo imparato a vivere una consapevole parità dei diritti, possiamo prenderci la responsabilità di sostituire certe parole ormai desuete. La verità è che dovrebbe essere chiaro a tutti come nel 2020 la tv non richieda tanto il femminismo, quanto la femminilità. Invece questa lotta tutti contro tutti impone delle polarità che fanno perdere il senso di progetti costruiti con un’idea precisa. Per questo oggi in televisione regna il caos».
La copertina del libro Non chiamateci vallette
Con interviste esclusive a Pino Strabioli, Gianna Tani, Franco Miseria, Margherita Caligiuri e Luana Colussi, il libro percorre gli sviluppi del costume italiano riepilogando tutte le co-conduttrici del Festival di Sanremo e le ballerine, le partecipanti ai concorsi di bellezza e le inviate. L’autore senza mezzi termini accusa il web per la sua comunicazione divisiva e che costringe gli utenti a schieramenti radicali con giudizi, spesso e volentieri, volgari.
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