In cover, automotrice leggera diesel ALn 668 in servizio sulla linea Fortezza-San Candido (1988) © Archivio Fondazione FS Italiane

La Fondazione FS Italiane promuove un modello di turismo sostenibile, alla ricerca di destinazioni lontane dai tradizionali circuiti turistici per riscoprire il patrimonio culturale ed enogastronomico della provincia. Al fascino esercitato dai treni d’epoca si sta cercando di affiancare l’utilizzo di combustibili e risorse rinnovabili.

 

Dallo scorso novembre, infatti, nelle Officine manutenzione ciclica di Trenitalia, a Rimini, sono in corso i lavori di conversione a metano liquido di due storiche automotrici alimentate a diesel. L’attività rientra nell’ambito del Memorandum d’intesa siglato a marzo 2019 da FS Italiane, Snam e Hitachi Rail con l’obiettivo di trasformare una parte dell’attuale parco rotabile di Fondazione FS Italiane.

 

Il progetto pilota di Rimini rappresenta un primo step per eliminare le emissioni di particolato e ridurre di circa il 20% quelle di anidride carbonica. Le automotrici scelte appartengono alla terza generazione delle ALn 668: la loro particolarità è nella posizione del motore, progettato sotto il pavimento per garantire il massimo spazio disponibile ai viaggiatori e ai servizi.

 

Una soluzione che non aveva eguali nell’ingegneria dei trasporti negli anni ’50 e ben descritta tra le pagine dei Quaderni delle Ferrovie dello Stato, una serie di monografie iconiche consultabili sull’archivio online di Fondazione FS Italiane. Le ALn 668 furono migliorate nel tempo, tanto che la terza generazione fu prodotta nel biennio 1982-83, e costituirono per anni la spina dorsale del trasporto regionale sulle linee non elettrificate.

 

Questa evoluzione le colloca tra i migliori esempi di perfezionamento ferroviario italiano, che oggi vive un nuovo momento eccezionale grazie al lavoro delle Officine Trenitalia di Rimini.

Articolo tratto da La Freccia