LO SPETTACOLO È STATO ANNULLATO IN OTTEMPERANZA ALLE INDICAZIONI DELLE AUTORITÀ IN MATERIA DI PREVENZIONE DEL CORONAVIRUS

Avete presente la versione cruda e cruenta di Pinocchio nel libro di Carlo Collodi? O quella da magico mondo fatato della Disney? Bene, fatene (quasi) completamente tabula rasa e godetevi il musical Pinocchio Reloaded, in tour nel 2020 in diverse città d’Italia, tra cui Trieste (dal 20 al 23 febbraio), Torino (29 febbraio e 1 marzo), Napoli (3 marzo) e Bologna (21 e 22 marzo).

 

Nel titolo dello spettacolo l’elemento più pesante sul piatto della bilancia è forse il secondo, "reloaded", una citazione dichiarata del film Matrix. Il protagonista è un attore che interpreta Pinocchio in una compagnia di guitti e che si sente imprigionato nel suo personaggio. Al termine di una replica, lo si vede riflettere sconsolato sul palco finché sente la voce di un tecnico teatrale, una sorta di moderno Morpheus che gli prospetta una possibilità interessante: slegarsi dalla sua condizione di oppressione e dalle convenzioni sociali per vedere la realtà senza alcun filtro, a patto però di tagliare i fili che lo legano al passato da cui vorrebbe fuggire.

Riflessione e filosofia, ecco l’impronta lasciata dal regista Maurizio Colombi, autore di best seller come We will rock you e Rapunzel - Il Musical e ideatore di Peter Pan - Il Musical. La sua rivisitazione di Pinocchio fa i conti con l’epoca contemporanea, per meditare sulla possibilità di vivere un’esistenza più libera. Messo di fronte al non facile dilemma, se sentirsi a proprio agio restando attaccato ai diktat del sistema o scollarsi dai condizionamenti, il famoso burattino, interpretato da Jordan Carletti, è indeciso: prima sceglie di togliersi le bende dagli occhi, poi però, rendendosi conto di diverse situazioni, come la mancanza di connessione Internet, vorrebbe tornare indietro. Fin quando non incontra nel locale, Il Paese dei Balocchi, la persona che gli stravolge la vita: Lucignolo, nelle vesti dell’attrice Silvia Scartozzoni, una donna di cui si innamora.

 

E questa è un’altra rivoluzione della sceneggiatura: nella classica rappresentazione della storia la figura femminile è trascurata, Fata turchina esclusa (e comunque non proprio un modello di donna moderna). Inoltre, qui il racconto di una trasformazione si arricchisce di romanticismo, con Lucignolo che fa aprire gli occhi e il cuore a Pinocchio. Il viaggio a due non è certo una novità, basti pensare a Dante e alla sua Beatrice, ma qui tutto viene affrontato in maniera più rock, con 17 coreografie e 25 brani pop, spesso contaminati da trap, hip hop e house. Non mancano, nel lungo peregrinare del protagonista, il Gatto e la Volpe, due ragazze influencer, Geppetto, un buffo e maldestro padre di oggi, e lo stesso Collodi che, pur protestando per come è stata inscenata la sua storia, si chiarisce con Pinocchio a colpi di rap.