Il nuovo anno di Lillo, artisticamente parlando, prende il via dal 5 gennaio con il serial Sono Lillo, su Prime Video, di cui è anche autore. Ma le novità per il comico romano, che ha pubblicato anche un libro, sono tante e vanno da un nuovo film al teatro.
Che succederà nella serie?
A dispetto del titolo autoreferenziale, è un omaggio alla commedia. Racconta un altro me, con una vita meno propizia di quella reale: il suo unico personaggio di successo è stato Posaman e ha una carriera che arranca. È un modo per raccontare i problemi che bisogna affrontare per farsi strada nell’ambiente.
Quali sono state le tue difficoltà per emergere?
Io sono stato fortunato. Con Greg abbiamo formato la band Latte e i suoi derivati che ha avuto un grande seguito a Roma e, da lì, tutto è andato molto bene. Nella realtà, non è una carriera facile quella degli attori: gli amici mi raccontano le problematiche dei provini, gli ostacoli per raggiungere la visibilità.
Quest’anno, sempre su Prime Video, arriva anche la pellicola Mai dire kung fu - Grosso guaio all’Esquilino. Di cosa parla?
Racconta la storia di Martino, un perdente che da giovane ha fatto un B-movie sul kung fu con cui cerca ancora di svoltare. Dovrà aiutare un ragazzino a diventare un bravo lottatore di arti marziali. Ha il sapore di Karate Kid ed è tutto ambientato a piazza Vittorio. Un film multietnico, ma a Roma.
Dopo che farai?
Dal 19 aprile, con Greg, riporto al Teatro Olimpico di Roma Il mistero dell’assassino misterioso, una commedia a tinte gialle che ci ha dato grandi soddisfazioni.
Sei anche in libreria con Posaman & friends…
Ho ceduto alle richieste dell’editore Rizzoli. In realtà mi domandavo che libro potessi fare, visto che Posaman ha solo sei pose. Allora mi sono divertito a creare un microcosmo di supereroi, come Capitan Sutri, che vive le sue avventure nel frusinate. Tra i cattivi troviamo Spoiler, villain che entra nelle case e racconta il finale delle serie tv.
Ti aspettavi questo boom dopo LOL - Chi ride è fuori?
È diventato subito uno show estremamente popolare, mi ricordo che successe pure con Quelli della notte di Renzo Arbore. La forza di LOL è l’originalità. Mi aspettavo venisse fuori qualcosa di carino, perché avevo respirato freschezza durante le registrazioni, ma non che diventasse un cult.
Il tuo viaggio del cuore?
Quando sono andato in Malawi con Rai Radio2 e abbiamo tirato su una radio dal niente, facendo un corso ai ragazzi di un villaggio per farli diventare dj, speaker e giornalisti. Umanamente me lo porto dentro.
Una curiosità: con chi vorrebbe fare coppia Posaman?
Con Spider-Man, perché è più forte. Ma lui fa pose poco estetiche, troppo contorte. Da questo punto di vista Posaman lo batte alla grande, non c’è proprio storia.
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