Un angolo della mostra dedicato alla commedia musicale Rugantino

© Giorgio Carlon

 

La mostra Armando Trovajoli, una leggenda in musica, aperta fino al 14 maggio al Museo di Roma in Trastevere, omaggia il cantore della Città eterna. A dieci anni dalla scomparsa dell’artista poliedrico, pianista, compositore e direttore d’orchestra, viene presentato uno straordinario viaggio attraverso 80 anni di cultura e costume del Paese.

 

Foto, video, documenti, oggetti, tra cui i suoi inconfondibili occhiali, compongono le nove sezioni dell’esposizione: gli inizi, il jazz, il pianoforte, la radio, il cinema, le commedie musicali, la televisione, le passioni, il maestro e Roma.

Restano memorabili molti dei suoi brani e delle colonne sonore che hanno accompagnato e fatto sognare la generazione del dopoguerra. Tra tutte l’accompagnamento a una delle commedie italiane più note, Rugantino di Garinei e Giovannini che debuttò al Teatro Sistina nel 1962, ambientata in una Roma papalina ottocentesca, divisa tra tradizione e modernità. A cui seguirono i successi di Ciao Rudy e Aggiungi un posto a tavola, degli stessi autori.

 

A Trovajoli si deve anche Roma nun fa’ la stupida stasera, la romantica canzone dedicata alla sua città, e le colonne sonore dei film La Ciociara e Una giornata particolare. Eccezionali anche le sue collaborazioni con i più famosi registi cinematografici, da Vittorio De Sica a Ettore Scola.

 

L’esposizione fa conoscere, infine, aspetti meno noti della biografia del Maestro che, con il suo stile elegante, rappresentò l'Italia nel 1949 al Festival Internazionale del jazz di Parigi. In quel periodo, e successivamente, suonò con i più prestigiosi interpreti mondiali, tra cui Duke Ellington e Miles Davis.