In apertura l'Orchestra Toscanini, foto di Ivo Teodori

Nei luoghi feriti dalle alluvioni di maggio, l’ottimismo e la cultura non si spengono e tornano anche nella 23esima edizione dell’Emilia Romagna Festival che tocca tanti luoghi incantevoli tra le province di Bologna, Ravenna, Ferrara e Forlì–Cesena.

 

Fino all’8 settembre, quaranta siti di notevole valore storico-artistico accolgono 50 appuntamenti con 600 grandi artisti orchestre internazionali e giovani che si esibiscono in un programma tra classico e contemporaneo.

 

Il pianista Nicola Piovani regala due appuntamenti: l’11 luglio a Imola con la prima mondiale I tre fenomeni, un’opera ispirata ai tre celebri concerti dedicati alla natura da Antonio Vivaldi. Il 13 a Comacchio racconta la sua carriera lunga ed emozionante con Note a margine, accompagnato da Marina Cesari al sassofono e Marco Loddo al contrabbasso, condividendo con il pubblico esperienze e ricordi vissuti in oltre quarant’anni.

 

Il suo collega iraniano Ramin Bahrami l’8 settembre chiude al pianoforte nel Chiostro di San Francesco di Cesena, con un programma dedicato a Bach. Non manca, in questi due mesi, la musica leggera con Elio il 24 luglio a Comacchio e una rivisitazione delle canzoni di Enzo Jannacci. Danilo Rea il 2 agosto a Pomposa, invece, si ispira ai Beatles e ai Rolling Stones.

 

In programma anche il recital, contaminazione tra suono, poesia, scrittura e teatro, Il mio cuore è con Cesare, tratto dal Giulio Cesare di Shakespeare con Alessandro Preziosi, nuovamente a Pomposa. Tra i giovani talenti, il Terra String Quartet, quartetto di strumenti ad arco, e la violoncellista Miriam Prandi.