In apertura, la coreografia Ukiyo-e di Sidi Larbi Cherkaoui e il Ballet du Grand Théâtre de Genève © Gregory Batardon

Con oltre due mesi di programmazione, più di 500 artisti e 90 spettacoli in diversi spazi della città, la 38esima edizione di Romaeuropa Festival traccia una geografia dell’età contemporanea attraverso una pluralità di linguaggi espressivi.

 

Musica, danza, teatro, nuovo circo, creazioni per l’infanzia e arti digitali compongono un programma ricchissimo che unisce diverse discipline. Si comincia con Ukiyo-e, coreografia firmata dal belga Sidi Larbi Cherkaoui: uno spettacolo che interseca composizioni contemporanee con i suoni della tradizione giapponese. 

Isabelle Huppert in Lo zoo di vetro © Odéon

Isabelle Huppert in Lo zoo di vetro © Odéon  

Si prosegue, il 23 e il 24 settembre, con Lo zoo di vetro di Tennessee Williams che porta sul palco del Teatro Argentina la pluripremiata attrice francese Isabelle Huppert.

 

Mentre il gran finale è dedicato alla contaminazione e alle nuove sonorità del continente africano con il concerto della maliana Fatoumata Diawara. Non mancano esibizioni di artisti italiani come quella del gruppo Sentieri Selvaggi che fa luce sulla produzione musicale d’avanguardia del maestro Franco Battiato.

Fatoumata Diawara ©Alun Be

Fatoumata Diawara © Alun Be

Nel mese di novembre prende corpo la sezione Kids & Family che trasforma il Mattatoio in uno spazio speciale per i bambini e le bambine. Un festival nel festival che, seguendo il modello di Romaeuropa, abbraccia più discipline e crea momenti di incontro e dialogo.

 

Nell’ambito del programma la compagnia di nuovo circo Quattrox4 torna con Leonia che trae ispirazione dalle città invisibili di Italo Calvino, mentre, dopo due anni di sospensione, torna il Playground di Kids & Family, motore dell’intera sezione e spazio ludico dedicato al giovanissimo pubblico con installazioni, performance e giochi d’artista.

Articolo tratto da La Freccia settembre 2023