Photo in apertura © Tommaso Biagetti

 

Uno è di Roma, l’altro è di Brescia (anche se vive a Milano). Se è vero l’assunto che l’unione fa la forza, Coez e Frah Quintale ne sono i paladini. «Non si vince da soli, ma ci si allea», cantano i due artisti in Alta marea, il tormentone che ha spopolato nell’ultima estate. Poi è uscito il disco in tandem Lovebars. E ora il tour in coppia: prima tappa a Mantova l’11 gennaio, poi Bologna (13), Napoli (19), Catania (20), Roma (26 e 27), Milano (29), con gran finale a Firenze il 1 febbraio.

 

Cosa porterete sul palco?

[C] A livello tecnico stiamo sperimentando un nuovo impianto, finora usato in Italia solo da Ennio Morricone. Avremo cinque cluster di casse ai quali possiamo assegnare rispettivamente uno strumento diverso e i cori. Chi ascolta ne beneficerà. Siamo gasati perché potrebbe essere una vera rivoluzione per i concerti: il suono sarà più pulito, chiaro e avvolgente.

[F] Siamo contenti perché abbiamo tante date nei palazzetti. Canteremo i nostri grandi classici e ci sarà una bella alternanza on stage.

 

Cos’altro ci dobbiamo aspettare?

[C] A livello visivo è tutta un’altra faccenda. Ci sarà un mash up delle due band: un pezzo del mio gruppo e tutta la formazione di Frah. Non mancheranno i megaschermi e ci divertiremo con la regia e le telecamere presenti sul palco. Cercheremo di amalgamarci il più possibile, come nel disco.

 

A questo proposito, come è nata l’idea dell’album Lovebars?

[C] La proposta è partita da me: abbiamo girato con Frah una versione della sua hit Nei treni la notte e, rivedendoci in video, ho pensato potesse essere figo fare qualcosa insieme.

[F] Il processo è stato lungo, però.

 

Come mai?

[F] La mia testa era sul disco da solista, anche se avevo bisogno di cambiare aria. L’idea di Coez è arrivata al momento giusto. Per me è stata una rinascita, ha tracciato un profilo nuovo.

 

E ora?

[F] Volevo fermarmi fino a marzo, ma poi sono entrato in studio con un paio di progetti in mano. Prima, però, desidero chiudere il ciclo con Coez.

[C] Io avevo intenzione di partire subito col nuovo album, ma penso di prendere una lunga pausa. Quindi venite a questo tour, perché poi non mi vedrete in giro per un po’ (ride, ndr).

 

Se vi dico Sanremo?

[C] Ho provato qualche anno fa con il brano La musica non c’è, ma l’hanno respinto. Il festival non è nei programmi, per ora.

[F] Sanremo è il coronamento di un sogno per tanti, ma per me sono i dischi i veri tasselli che compongono i miei obiettivi, la ricerca musicale ed estetica.

 

Il viaggio nella vostra vita?

[C] Per questo lavoro abbiamo passato tanto tempo in treno. E il disco è stato possibile anche grazie a questo.

[F] Un mio pezzo è Nei treni la notte, ma per fare il disco li abbiamo presi anche di giorno. (ride, ndr).

 

Articolo tratto da La Freccia di gennaio 2024