Quest’anno è l’anno delle donne. Quasi tutte le artiste in gara al Festival di Sanremo 2024 hanno, infatti, dei pezzi fortissimi. Con qualche eccezione, ovviamente, ma in generale il girl power è minimo comun denominatore di questa edizione che si terrà dal 6 al 10 febbraio nella mitica Città dei Fiori. E in onda in prime time su Rai1.

 

Dopo aver ascoltato i pezzi in gara, ecco cosa ne pensiamo.

 

“Diamanti grezzi” di Clara – La star di Mare Fuori, vincitrice di Sanremo Giovani porta una canzone in linea con quello che passano le radio. Probabilmente dal vivo avrà un quid in più.

 

“Sinceramente” di Annalisa – Si candida a essere non solo la vincitrice, ma anche uno dei tormentoni che ci porteremo avanti fino a giugno. La ragazza non sbaglia un colpo.

 

“Un ragazzo, una ragazza” di The Kolors – Altro giro, altro pezzo che si pianta in testa. Un ritornello davvero furbo per la canzone che consacrerà la band campana. Anche qui, probabile odore di podio.

 

“Ti muovi” di Diodato – Un pezzo “alla Diodato”, non forte come Fai rumore, ma in linea con tutta la sua discografia.

 

“Tuta gold” di Mahmood – Mahmood è un fuoriclasse, lo è sempre stato. E ce lo dimostra a ogni canzone. Questa non è da meno col suo sound dance mediorientale. Notevole.

 

“Finiscimi” di Sangiovanni – Le Farfalle sono volate e dalla dance si passa a un brano in pieno mood sanremese. Quasi una sfida per il cantautore lanciato da Amici di Maria De Filippi.

 

“Pazza” di Loredana Bertè – Finalmente la Bertè si ama e lo ammette in questo pezzo bellissimo. Il podio l’ha sfiorato troppe volte. Questa volta se lo meriterebbe ancora di più.

 

“Governo punk” di Bnkr44 – La band fa quello che ci si aspetta, senza particolari guizzi.

 

“Fino a qui” di Alessandra Amoroso – La Amoroso all’ennesima potenza per la sua prima volta in gara al Festival di Sanremo. Una power ballad che ricalca pienamente quelle precedenti. Gli amanti del genere e la family di Alessandra apprezzeranno un bel po’.

 

“Il cielo non ci vuole” di Fred De Palma – Amore difficile con sonorità elettroniche. Potrebbe funzionare in radio.

 

“Mariposa” di Fiorella Mannoia – Un sound un po’ Sud America un po’ gypsy per un pezzo sull’orgoglio femminista. Una garanzia.

 

“Apnea” di Emma – Emma è brava. Chi ha pregiudizi se li tolga dalla testa. Questo pezzo si muove nel sound ’80 e sarà un tormentone.

 

“L’amore in bocca” di Santi Francesi – Una ventata di freschezza, ma deve fare fronte a pezzi di big che hanno messo in campo l’artiglieria pesante.

 

“Click Boom!” di Rose Villain – Io ve lo dico: questo è l’anno di Rose Villain. Sarà una rivelazione. Magari non da vittoria, ma della ragazza sentiremo parlare un bel po’.

 

“Ricominciamo tutto” dei Negramaro – Cosa vogliamo dire alla formazione salentina? Che portano la canzone perfetta per quel palco, che la voce di Sangiorgi si supera e che con l’orchestra di Sanremo sarà tutto indimenticabile. Fidatevi.

 

“La rabbia non ti basta” di BigMama – Sonorità attuali per un testo tra i più profondi della kermesse. Sulla Mammone noi puntiamo: sarà tra i grandi di domani.

 

“Pazzo di te” di Nek e Francesco Renga – Due interpreti molto amati per un brano old style, forse tra i meno riusciti del festival.

 

“Casa mia” di Ghali – La nuova scena incombe e Ghali ne è un degno rappresentante trattando temi strettamente legati al sociale. Può essere una sorpresa.

 

“Tu no” di Irama – Le atmosfere sono quelle di Ovunque sarai. Un grido all’inizio, spinge un bel po’. Da risentire.

 

“La noia” di Angelina Mango – Prendi la Mango che è un talento in purezza, unisci Madame e aggiungi la cumbia. Diciamo che il podio è lì che attende.

 

“I p’ me, tu p’ te” di Geolier – L’artista che ha più venduto nel 2023 arriva con il peso delle aspettative. È il classico pezzo che più si ascolta meglio è. E quell’i p’ me, tu p’ te del titolo funziona.

 

“Spettacolare” di Maninni – Ballatona in stile sanremese super classica.

 

“Autodistruttivo” dei La Sad – Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari è tra gli autori di questo brano che gira bene e ha il pregio di far conoscere all’Italia La Sad.

 

“Tutto qui” di Gazzelle – Non è una hit immediata, ma un lentone che diverrà un must per i fan di Gazzelle.

 

“Vai!” di Alfa – Dopo Bellissimissima forse ci si aspettava qualcosa di diverso. Pace.

 

“Capolavoro” di Il Volo – Rispetto agli ultimi brani presentati a Sanremo (forse) questo è il meno potente pur restando nei radar del pop mixato alla lirica.

 

“Onda alta” di Dargen D’Amico – Una canzone molto forte, che sembra un coro da stadio dance, ma che tocca argomenti seri come la guerra. Molto convincente.

 

“Fragili” di Il Tre – Pezzo carino, ma poco incisivo.

 

“Due altalene” di Mr. Rain – Forse un secondo festival con un’altra ballad anche no. Tra i brani meno potenti della kermesse.

 

“Ma non tutta la vita” dei Ricchi e Poveri – Ad Angelo e Angela si può solo voler bene. E questa canzone ve li farà amare ancora di più per ironica e voglia di mettersi in gioco.