Il confronto continuo con colleghi e registi, un’attenta preparazione della parte da interpretare e la capacità di cogliere i tempi giusti. Con quest’approccio Barbara Ronchi, David di Donatello nel 2023 come miglior attrice protagonista in “Settembre”, vive la sua professione e riesce a essere soddisfatta del percorso fatto finora. Nell’ultimo film “Il treno dei bambini”, diretto da Cristina Comencini e dal 4 dicembre su Netflix, fa squadra con le donne, raccontando la solidarietà e il senso materno – consapevole o meno – che spesso le unisce.

 

Che storia racconta la pellicola?

È ambientata nell’immediato dopoguerra, dal 1946 in poi. Come narrato nel libro omonimo di Viola Ardone, in quel periodo, soprattutto nel sud Italia, c’era tanta povertà e le mamme faticavano ad allevare i loro figli. Per questo l’Unione donne italiane si occupò di portarli in Romagna – a bordo dei cosiddetti treni della felicità – da altre donne che si sarebbero prese cura di loro. Derna, il mio personaggio, si ritrova così con il piccolo Amerigo.

 

Cosa ti ha stupito in particolare di questa vicenda?

Che i bambini trasferiti siano stati 60mila. Fu un’importante opera di solidarietà femminile che creò forti legami tra famiglie, durati anche per molti anni. Le donne dell’associazione si sono occupate di una generazione e ne hanno garantito il futuro.

 

Chi sono le due mamme protagoniste?

Derna, che non avrebbe mai pensato di accudire un bambino, è un’antesignana dell’affido. La convivenza con Amerigo, anche se breve, rimarrà un’esperienza fondamentale nella vita di entrambi. Ma lei è capace anche di un grande gesto d’amore: è pronta a essere dimenticata. Mentre la madre naturale del bambino, Serena Rossi sullo schermo, ha vissuto molte miserie, tanto da non essere abituata neanche a un abbraccio.

 

Com’è andata con Comencini?

Mi ha guidata dall’inizio alla fine. Ho la sensazione che abbia focalizzato Derna prima di me, come se fosse una sua antenata. Cristina, infatti, è una generalessa, proprio come il mio personaggio, ma sa essere dolce e gentile. Lo è stata anche con noi, bambini e adulti: il set era molto gioioso.

Avete girato a bordo dei treni di Fondazione FS Italiane e lungo linee ferroviarie storiche.

La ricostruzione è stata fedele e ci ha aiutati molto a entrare nei ruoli. Christian Cervone, che interpreta Amerigo, è un grandissimo appassionato di treni e non vedeva l’ora di girare certe scene. Cristina gli ha regalato anche un modellino come ricordo.

 

In tv, nella serie Imma Tataranni, affianchi Vanessa Scalera. Un’altra donna con cui fare squadra?

È una delle amicizie più importanti della mia vita. Lavorare con lei è magico. Ogni volta che torno sul set so che sarà una festa e mi sentirò più leggera, soprattutto dopo aver recitato in film impegnativi.

 

Cosa è decisivo per te nell’accettare un ruolo?

Non il personaggio, ma la storia, che deve essere coinvolgente ed emozionante. E poi ho bisogno di due registri narrativi, quello drammatico e quello più leggero che devono coesistere nella mia carriera.

 

Insegni anche ai ragazzi dell’Accademia di arte drammatica. Come ti rapporti con loro?

La prima volta che sono entrata in aula ero più emozionata che su un set. Poi ho capito che basta guardarli e star loro vicino mentre sbocciano. Dico a tutti di non avere paura del tempo, ma di considerarlo un alleato.

 

Tu sei passata alla recitazione dopo la laurea in Archeologia. Come mai?

L’archeologia era e rimane un mio grande amore: ho trascorso anni bellissimi tra studio e scavi. Ma l’altra mia passione, recitare, è stata più forte. Dopo la laurea ho iniziato un nuovo percorso. Insomma, nella realtà si vivono tante vite, proprio come succede sui set.

 

E chi hai incontrato sul treno della vita professionale?

Marco Bellocchio, che mi ha diretta nel film Fai bei sogni. Lo considero un incontro fondamentale, di educazione sentimentale. Ero a teatro per uno spettacolo e mi chiamarono per un provino il giorno dopo. Grazie a lui ho iniziato a fare cinema.

 

A proposito di incontri, la notte del 31 dicembre di qualche anno fa ce n’è stato uno molto particolare.

Quello con l’attore Alessandro Tedeschi, il mio compagno. Anche se in realtà già ci conoscevamo. Ma quella volta siamo rimasti fuori casa, perché avevo dimenticato le chiavi. Lui mi ha detto: «Che problema c’è? Passeremo una notte insieme e sarà bellissima». E quella sera mi sono innamorata di lui.

VIDEO: LE INTERVISTE A SERENA ROSSI E CRISTINA COMENCINI