L’Interrail è un modo di viaggiare che ha segnato più di una generazione. Può essere considerato come se fosse un signore sopra i 50 anni, ma capace di ragionare e vivere ancora con la testa di un ragazzo. Nato, infatti, nel 1972 è da sempre il pass ferroviario per antonomasia per scoprire e viaggiare in Europa. Così affascinante che un giovane regista ha deciso di metterlo in scena in una commedia teatrale chiamata proprio “Interrail”.
Riccardo D’Alessandro, infatti, debutta a Roma all’Off Off Theatre dal 2 al 10 marzo con una storia intrecciata con tanti protagonisti e un’unica meta da raggiungere: Amsterdam. Un gruppo di amici, partendo dall’Italia, utilizzano il treno per segnare in modo importante la prima estate dopo la maturità, da sempre un periodo significativo e di passaggio per i ragazzi che, finite le superiori, fanno i conti con l’età adulta, che sia università, prime esperienze nel mondo del lavoro o, semplicemente, una sensazione di limbo tra il pensare di aver capito il mondo e il sentirsi perso.
«Raccontare una storia di amicizia – spiega il regista Riccardo D’Alessandro – attraverso l’espediente del viaggio è un rafforzativo stesso del concetto di amicizia. Viaggiare in treno crea delle situazioni ideali per raccontare. È un luogo chiuso dal quale non si esce, ma è in movimento e si va verso una meta. Per questo si possono creare dinamiche e conflitti interessanti dal punto di vista narrativo». Lo scompartimento, presente sul palco di “Interrail” è, infatti, da sempre un ottimo luogo per il teatro, di titoli ce ne sono tanti: da “L’uomo del destino” di Yasmina Reza dove un uomo e una donna sono seduti l’uno di fronte all’altra in un viaggio Parigi Francoforte, al celeberrimo romanzo “Assassinio sull'Orient Express” di Agatha Christie divenuto sia film sia rappresentazione teatrale, fino ad arrivare a sketch che richiamino il teatro dell’assurdo come quello di Walter Chiari e Carlo Campanini de “Il Sarchiapone” dove un viaggiatore, per avere più spazio nello scompartimento inventa di avere un animale pericoloso custodito in una cesta. Insomma, il treno funziona come mezzo di trasporto, ma anche come strumento per raccontare e far viaggiare la fantasia.
Tornando a “Interrail” la storia è ambientata negli anni ’80, l'idea è anche di Armando Quaranta e nel cast ci sono Federica Torchetti, Andrea Lintozzi, Riccardo Alemanni e Leonardo Mazzarotto. «È stato bello dirigere questi attori, ma è stato anche un lavoro complesso – racconta ancora Riccardo D’Alessandro - perché creare questa dinamicità su uno spazio scenico teatrale non è facile. Credo che questa commedia sia fresca e giovanile e possa far ridere, ma anche regalarci un po’ di piacevole nostalgia». Per scoprirlo, quindi, non resta che andare a teatro in queste prime otto date romane (in attesa che possano essercene ulteriori in altre città). Se, invece, fosse venuta voglia di interrail quello “vero”, grazie a una consolidata partnership, è disponibile su trenitalia.com attraverso la piattaforma Eurail.
«Ironia della sorte – conclude il regista – io l’Interrail non l’ho mai fatto. Scrivendo questa storia però mi è venuta voglia. Farei lo stesso viaggio dei protagonisti della mia commedia, partirei da Roma arriverei ad Amsterdam. Ma, se fosse possibile, con meno inaspettati colpi di scena».
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