«Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova» per la regina del giallo, Agatha Christie. Ebbene con il successo narrativo e cinematografico dell’Assassino sull’Orient Express i tre indizi ci sono, e anche la prova. Quattro riadattamenti per il grande e piccolo schermo con cast incredibili e il treno come ambientazione perfetta per mettere alla prova il talento investigativo del detective più sagace e imprevedibile della storia, Hercule Poirot. Grandi baffi, accento belga e non francese come ribadisce ai suoi britannici interlocutori e infallibile capacità nel risolvere i casi più complessi.

 

Agatha Christie scrisse Assassinio sull’Orient Express nel 1934 mentre soggiornava nella camera 411 del Pera Palas Hotel di Istanbul, all'epoca considerato l'albergo delle spie. Ed è proprio dalla città turca che ha inizio il giallo con la partenza di Poirot sullo splendido Orient Express diretto a Londra dove è atteso per le sue competenze deduttive. Tra i passeggeri del treno c'è un uomo dai traffici illegali e la reputazione pessima, Edward Ratchett, che teme per la propria vita tanto da chiedere a Poirot protezione durante il viaggio. I timori di Ratchett si rivelano fondati poiché viene assassinato con 12 coltellate e il suo cadavere rinvenuto nella cabina notte, dando così inizio alle indagini di Poirot per scoprire il colpevole tra i passeggeri.

 

Il mistero che si infittisce con il procedere del viaggio e del movimento del treno non poteva non affascinare il mondo del cinema che ha collezionato quattro fortunate trasposizioni. La prima del 1974 diretta dal regista Sidney Lumet, con un cast d’eccezione che va da Sean Connery a Ingrid Bergman, da Lauren Bacall ad Anthony Perkins, da Martin Balsam a Vanessa Redgrave e con Albert Finney come Poirot. Nel 2001, una seconda versione è stata realizzata per la televisione, diretta e interpretata da Alfred Molina nei panni del detective mentre nel 2010 è stata realizzata una terza trasposizione per la serie tv “Poirot” con David Suchet. Nel 2017 l’Assassinio sull’Orient Express è tornato sul grande schermo con una nuova versione all star con attori incredibili dal calibro di Willem Dafoe, Judi Dench, Johnny Depp, Penélope Cruz, Michelle Pfeiffer, diretto da Kenneth Branagh, voce e corpo del protagonista.

 

Il treno è lo scenario ideale per la riuscita del giallo. Spazi chiusi e sospettati senza via di fuga sono gli ingredienti dell’“enigma della camera chiusa”, in questo caso la lussuosa cuccetta del treno. Il colpevole è salito sul convoglio e ha compiuto l’omicidio riuscendo poi a fuggire dal treno in corsa, oppure si trovava già lì ed dunque è uno dei passeggeri? Chi delle 12 persone a bordo è allora il responsabile?

 

La soluzione è complessa e dolorosa. Perché tutti hanno un segreto inconfessabile che non vogliono svelare e un valido movente che accomuna tutti. Per sciogliere la matassa basta seguire le orme deduttive del detective dai grandi baffi che sia guardando uno schermo o attraverso le pagine del giallo per ritrovare un mondo misterioso e intricato, più complesso e allo stesso tempo elementare della quotidianità, perché come diceva Agatha Christie: “La vita ha spesso una trama pessima. Preferisco di gran lunga i miei romanzi”.