In apertura, un’esecuzione dell’edizione 2017 nel Teatro alla Scala di Milano © Lorenza Daverio 

Due città che si abbracciano nel più grande festival diffuso di musica classica in Italia.

Fino al 25 del mese, Mito SettembreMusica invade Milano e Torino, che diventano due piazze evento capaci di accogliere decine di concerti e miriadi di note.

Ascolta il podcast a cura di Aldo Massimi

Il direttore artistico Nicola Campogrande ha provocato grandi maestri, chiedendo loro di presentare capolavori universali o creazioni inedite legate a un tema sfidante: la luce. Sono state scelte soprattutto composizioni che contenevano nella partitura indicazioni di tempo e di espressione come “chiaro”, “scuro” o “luminoso”.

 

«L’idea della luce è applicata alle opere in cartellone, capisaldi della musica classica, perché in un periodo complicato e drammatico come quello che stiamo attraversando ci sembra importante fare una sorta di appello ai brani che hanno segnato la storia invitandoli metaforicamente a manifestarsi in sala da concerto come punti fermi, appigli culturali», spiega Campogrande.

Un’esecuzione dell’edizione 2021 all'Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto di Torino © Fabio Miglio 

«Luce che scaccia le tenebre, luce della ragione, luce in fondo al tunnel, luce che scalda, luce dello spirito, luce della rinascita, questo è la musica», aggiunge la presidente del festival Anna Gastel. «Un linguaggio che speriamo possa raggiungere tutti gli ascoltatori, grazie a un programma per neofiti ed esperti in cui ognuno può seguire giorno per giorno i concerti con biglietti a prezzi popolari».

 

Ospiti internazionali e talenti nazionali si esibiscono in 116 concerti, in sedi prestigiose e luoghi inediti, a costi che partono da 25 euro e arrivano a cinque per i nati dal 2008 in poi. Ma non mancano neppure gli eventi gratuiti. La 16esima edizione si è aperta con Luci immaginarie, concerto altisonante seguito il 6 settembre al Teatro alla Scala di Milano. Protagonista la londinese Philharmonia Orchestra, che ha proposto capolavori come Peer Gynt di Edvard Grieg e Shéhérazade di Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov, abbinate alla prima esecuzione italiana di The imagined forest della giovanissima compositrice inglese Grace-Evangeline Mason.

 

Non è da meno la chiusura, tutta mozartiana, dal titolo Cristalli, sabato 24 a Torino e il giorno dopo a Milano. La Mahler Chamber Orchestra presenta un programma inusuale, senza direttore, con il norvegese Leif Ove Andsnes in veste di pianista solista. Tra gli appuntamenti sinfonici da non perdere, la performance della canadese Barbara Hannigan accompagnata dall'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Nella doppia veste di direttrice d'orchestra e soprano, l’artista propone Il miracolo di Franz Joseph Haydn e la Sinfonia n. 4 di Gustav Mahler, il 16 a Milano e il 17 a Torino.

Barbara Hannigan e l’Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia © Musacchio&Ianniello

Il tono si fa festoso in occasione del Concerto n. 3 in do minore per pianoforte e orchestra op. 37 di Ludwig van Beethoven, scelto dai giovani della Neojiba Orchestra e dalla pianista portoghese Maria João Pires per celebrare i 200 anni di indipendenza del Brasile.

 

Per gli appassionati di musica barocca e di Johann Sebastian Bach sono in programma esibizioni con nomi di prestigio e brani celebri ripensati in modo inusuale. Tra questi, il concerto La doppia arte della fuga, nel quale il compositore Reinhard Febel, con i suoi Diciotto studi sull’Arte della fuga di Bach, crea un remix attuale eseguito dal duo composto dalla pianista israeliana Yaara Tal e dal suo partner tedesco Andreas Groethuysen.

 

Attenzione anche ai bambini con i melologhi, inedite proposte musicali firmate da grandi interpreti che vengono raccontate con l’aiuto degli attori Laura Curino, Licia Maglietta e del cantante Elio. L’edizione 2022 si arricchisce anche di un festival nel festival con 14 pianisti italiani che, nelle periferie delle due città, offrono concerti dedicati a geni come Beethoven o Franz Schubert. L'altra novità di quest’anno è la nascita di una residenza artistica: il finlandese Meta4 Quartet si esibisce nel concerto Absolute Jest di John Adams insieme all'Orchestra sinfonica di Milano con rimandi, ancora una volta, a Beethoven e alla sua Nona.

 

Articolo tratto da La Freccia Sans Frontières

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Tra Milano e Torino non c'è che da scegliere