Un dialogo a trecentosessanta gradi, un viaggio tra passato, presente e futuro per raccontare la figura, il ruolo e il pensiero di Luigi Ferraris, l’Amministratore delegato del Gruppo FS. Il quotidiano Il Foglio, in un articolo a firma di Stefano Cingolani, ha dedicato un approfondimento all’AD di Ferrovie dello Stato, un manager che, come si legge nell’articolo, “nella stagione del PNRR deve gestire ben 25 miliardi di euro provenienti dal piano e trasformare l’azienda in un campione nazionale non solo nei trasporti, integrando rotaia e gomma, merci e passeggeri, città e grandi percorsi attraverso l’Europa, ma anche nella logistica, nella rete internet, nella transizione energetica”.

 

La famiglia materna di ferrovieri gli ha trasmesso la passione per i treni. Il gusto per l’organizzazione e il senso di disciplina vengono con tutta probabilità dal padre maresciallo dei carabinieri”, è l’incipit dell’articolo dal titolo “Idee per un’Italia veloce”. Un racconto che parte dalle sfide di oggi, quelle di un’estate con i treni pieni di viaggiatori che scelgono sempre più il treno per trascorrere le loro vacanze, dopo gli anni più acuti della pandemia. “Un boom del genere non ce l’aspettavamo – ammette Luigi Ferraris - Eravamo pronti a un ritorno di viaggiatori dopo la pandemia, sia sull’alta velocità sia nelle tratte regionali e locali. Pensavamo che il lavoro a distanza, che riduce le trasferte d’affari, sarebbe stato compensato da un turismo sempre più di prossimità. Invece anche la domanda sull’alta velocità sta crescendo…”.

Illustrazione smart city

Dell’Amministratore delegato del Gruppo FS nell’articolo si sottolinea “l’abitudine a fare molto e parlare poco (…) pochissime interviste, occasioni formali scelte con cura, nessuna divagazione privata, sembra che pensi solo a far arrivare i convogli in orario”. Ma le sfide per il futuro sono tante e nell’approfondimento del Foglio, l’AD del Gruppo FS le ripercorre tutte, a cominciare da una parola chiave: “integrazione” tra i mezzi di trasporto, aerei, treni, bus, trasporto pubblico locale, con un ruolo sempre più centrale per le stazioni. E poi la missione di una crescente “digitalizzazione”, tanto che, si legge nell’articolo, “Ferraris si è dato l’obiettivo di portare il collegamento 4G su tutta la velocità e la fibra ottica lungo l’intera rete”. 

Ma gli obiettivi di Luigi Ferraris e del Gruppo FS, scrive il quotidiano diretto da Claudio Cerasa, non riguardano solo il trasporto passeggeri, ma anche quello delle merci. “Sono ancora troppo poche, appena il 10%, quelle che viaggiano su rotaia – scrive l’autore dell’articolo - la metà delle quali trasportate da Mercitalia Rail, l’azienda del gruppo”. Una quota che secondo il Piano industriale decennale del Gruppo FS 2022-31 deve raddoppiare, anche perché come dice Luigi Ferraris “l’Italia per la sua posizione geografica può essere l’ideale hub dei trasporti nel Mediterraneo e le Fs si candidano a diventare protagoniste di questo vasto progetto”.

 

Una sfida importante, che chiama il paese e l’azienda a una grande responsabilità, ma che riesce anche a inorgoglire. Lo stesso orgoglio di quello zio materno ferroviere a cui Luigi Ferraris, come racconta sempre il Foglio, regalò un giorno un berretto da capostazione, “quelli di una volta, quando era una figura tenuta in alta considerazione sociale e l’ho fatto felice”.